Ci sono i costi di manutenzione dietro le riduzioni e i supplementi legati al domicilio per accedere agli stabilimenti di Bissone e Collina d'Oro
Il comune di residenza di un cittadino non costituisce, salvo rare occasioni, una questione che necessita approfondimenti per affrontare situazioni di carattere quotidiano. Gli stabilimenti balneari sono l’eccezione che conferma la regola sopraccitata. Infatti, se in questi torridi giorni d’estate pensate di percorrere il Luganese alla ricerca di lidi, piscine o laghi nei quali proteggervi dalla canicola, è bene considerare le agevolazioni o i costi aggiuntivi ai quali sarete soggetti. Quest’ultimi dipendono dalla relazione che intrattenete con il Comune a cui appartiene lo stabilimento che volete frequentare. Se siete domiciliati in quel comune, pagherete una tariffa più bassa.
Lo sconto – esteso agli enti locali convenzionati con quelli che possiedono gli stabilimenti – rispecchia la volontà «di ricompensare i residenti che investono in queste strutture, offrendo loro un accesso a un costo vantaggioso». Il sindaco di Collina d’Oro Andrea Bernardazzi commenta così il listino prezzi del suo centro ricreativo che offre ai domiciliati un’entrata che varia dai 2 ai 4 franchi – al contrario degli ospiti che pagano 10 franchi se detentori della Collinadoro Card e 20 come tariffa preimpostata se non la possiedono. Bernardazzi, interpellato a proposito della grande differenza di prezzo tra quello riservato ai residenti e quello destinato agli ospiti risponde: «Non è una zona di lucro» (riferendosi al centro ricreativo ndr). Ritiene che chi ha contribuito periodicamente a finanziare la costruzione e preservazione del centro, abbia il diritto di accedervi a prezzo limitato: «Lo manteniamo con le tasse che pagano gli abitanti, quindi poterlo offrire a un prezzo abbastanza ridotto ci sembrava corretto», rimarcando inoltre che «il centro è per i residenti», e «per entrare, un non residente deve essere accompagnato da un domiciliato». L’esclusività dell’utenza alla quale il centro si rivolge deve quindi essere mantenuta.
In altri casi, la ragione dietro al prezzo più basso per i domiciliati e il supplemento per gli esterni risiede inoltre in una tradizione – come evidenzia il sindaco di Bissone, Andrea Incerti: «È così da sempre nel nostro comune». Il sindaco associa ai fruitori locali un sentimento di “sacralità”. Interrogato a proposito dello stesso, ampio divario, Incerti risponde: «Per noi, i bissonesi sono sacri e pagano solo due franchi». Nonostante la premura particolare accordata ai locali, lo stabilimento di Bissone continua ad accogliere positivamente gli arrivi oltre frontiera: «Il lido è stato molto apprezzato sin dall’inizio della riapertura, non solo dai locali, ma anche da diversi ticinesi e dalla vicina Italia». Un’attitudine di dialogo e apertura molto diversa da quella di Porrentruy, dove la demarcazione con la frontiera francese si fa sempre più netta.
Se invece siete esterni al comune, dovrete pagare un supplemento. La ragione dietro alla tassazione più elevata per i non domiciliati – secondo quanto dichiarato dai nostri due interlocutori – si traduce in un motivo, ovvero la manutenzione e gestione del lido, aspetto messo in risalto in particolar modo da Incerti. Il sindaco di Bissone giustifica così il supplemento per i non residenti, che pagano 10 franchi in settimana e 15 nei weekend: «Con gli altri cerchiamo di recuperare le spese di manutenzione e di gestione del lido», che generano costi molto elevati. «Alla fine non ci si guadagna perché gli oneri sono altissimi», afferma. Il lido non beneficia dunque di questi supplementi versati. Tuttavia, essi aumentano anno dopo anno: «I non domiciliati sono in aumento rispetto ai cittadini del comune» dichiara, a proposito di un primo bilancio della stagione 2025 di cui si dice soddisfatto «l’affluenza è buona, siamo molto positivi anche per il proseguo».
Il comune nel quale rinfrescarsi non è l’unico oggetto delle ponderazioni: a esso si aggiunge l’orario d’arrivo – la maggior parte di lidi e piscine riduce infatti il prezzo d’entrata dopo le 16 e durante la pausa pranzo –. Il nostro ultimo interlocutore, alla richiesta delle ragioni dietro a una riduzione nel tardo pomeriggio, pari al 50% del prezzo riservato ai non domiciliati, dichiara: «Non ci sembra giusto che uno che arriva alle 17 e avrà solo 2 ore di usufrutto del lido paghi una tariffa più alta». L’intenzione è quella di «venire incontro ai lavoratori», aggiunge Incerti, sottolineando: «Non vogliamo che quelle due ore diventino care, proibitive».