Il Municipio di Lugano spiega l'aumento delle commesse superiori ai 5’000 senza concorso, Albertini vorrebbe maggiori sulla gestione dei soldi pubblici
Nessuna anomalia: in estrema sintesi, è questo il succo della risposta del Municipio di Lugano all’interrogazione presentata dal consigliere comunale Giovanni Albertini che ha chiesto spiegazioni sulla crescita di dieci milioni di franchi degli incarichi diretti superiori ai 5’000 franchi nel 2024 (rispetto al 2023). Albertini, lo ricordiamo, lo scorso mese di giugno ha formulato una serie di domande dopo che l’Esecutivo non aveva risposto, invocando il silenzio alla luce del procedimento penale in corso. Il consigliere comunale di Avanti con Ticino&Lavoro aveva sollecitato l’autorità in merito a un caso di violazione del segreto d’ufficio, da parte di un alto funzionario della Città, al rischio di favoritismi e di mancanza di concorrenza nell’assegnazione ripetuta di commesse pubbliche.
Alla richiesta di giustificare l’aumento degli incarichi diretti (balzati a 63,7 milioni di franchi dai 53,35 milioni del 2023: più 19,5%), il Municipio ha osservato che ci sono state “due commesse edili per un totale di 3,78 milioni di franchi”, che riguardano “prestazioni urgenti e strettamente necessarie ma che si caratterizzano per essere interventi una tantum (trattamento e smaltimento materiale di scavo inquinato per la nuova sede Dsu e sostituzione dell’impianto Bms del Lac). Un’altra motivazione è ricollegabile all’incremento degli investimenti lordi (+2,2 milioni di franchi) rispetto all’anno precedente. Dalla lista pubblicata si possono notare diverse commesse relative a cantieri di importanti investimenti attualmente in corso come, tra gli altri, il nuovo centro sportivo al Maglio, la nuova sede Divisione Spazi Urbani, l’ammodernamento degli impianti della Cornèr Arena e gli interventi di manutenzione stradale e infrastrutturale”. L’Esecutivo spiega che “una comparazione tra gli anni è difficilmente attuabile in quanto la lista pubblicata riguarda le delibere avvenute nell’anno di competenza mentre la relativa contabilizzazione dell’acquisto potrebbe avvenire in un altro anno a dipendenza del periodo in cui la commessa viene fornita o prestata. Quindi vi possono essere delle diversità temporali che riguardano la contabilizzazione dei mandati deliberati in precedenza”.
Il consigliere comunale ha chiesto pure di rendere noti il numero di incarichi diretti ricevuti da alcune ditte dal 2020 al 2024 e il relativo importo totale. Le società citate sono: la S & S Service & Service Sa, Spalu Sa, CSM Casa Multiservices Sagl, Giotto Sagl. Non c’è una risposta chiara sulle mancate gare pubbliche: “I mandati sono assegnati dai responsabili di ogni servizio/centro di costo in maniera indipendente per le attività di propria competenza tenendo conto delle soglie previste dall’art. 7 cpv. 3 della Legge sulle commesse pubbliche (LCPubb) per le procedure a incarico diretto. Come previsto dallo stesso articolo taluni mandati possono venir attribuiti tramite incarico diretto quando le peculiarità tecniche lo giustificano, all’offerente originario devono essere aggiudicate prestazioni di sostituzione o complementari oppure quando vi è una comprovata urgenza. Inoltre, le ditte menzionate nella domanda hanno domicilio fiscale a Lugano e a parità di condizioni con altri concorrenti, dove possibile, possono venir preferite nell’assegnazione degli incarichi diretti in linea anche con la sensibilità espressa da alcuni consiglieri comunali nell’ultima seduta del Legislativo”, scrive il Municipio che effettua verifiche “tramite i servizi preposti e svolge regolari controlli in ambito LCPubb. I risultati sono poi condivisi con le Divisioni così che possano valutare le diverse fattispecie alfine di permettere di prendere le migliori decisioni”.
Invece, rispetto al presunto frazionamento artificioso degli incarichi (per evitare il concorso, ndr), l’Esecutivo informa che “organizza annualmente dei corsi di formazione interni per tutti i collaboratori e le collaboratrici dell’Amministrazione comunale coinvolti con la gestione degli acquisti al fine di sensibilizzare costantemente sulla corretta applicazione della LCPubb e fornire eventuali aggiornamenti della Legge e del Regolamento di applicazione”. Non solo. Il Municipio afferma di garantire trasparenza e concorrenza e “tramite la formazione continua erogata aggiorna regolarmente i propri collaboratori e le proprie collaboratrici alla corretta applicazione della LCPubb” e informa che non intende pubblicare la lista dei mandati al di sotto dei 5’000 franchi, peraltro non prevista dalla LCPubb. Interpellato dalla ‘Regione’, Albertini si dice parzialmente soddisfatto delle risposte, ma vorrebbe «maggiore trasparenza da parte del Municipio affinché si possa tenere sotto controllo l’erogazione diretta di commesse. Questo nell’interesse delle aziende del territorio e della cittadinanza che potrebbe essere maggiormente informata sulla gestione dei soldi pubblici». Anche per evitare che possano instaurarsi logiche clientelari.
Il Municipio richiama l’articolo di legge della LCPubb che, tuttavia, pone altre condizioni limitanti per gli incarichi diretti. In altre parole, la procedura senza concorso dovrebbe essere l’eccezione, non la regola. Alcune società hanno ottenuto parecchie commesse nel giro di un anno. Appare tutto regolare rispetto a ogni incarico diretto preso singolarmente. Però, sommando le commesse, si supera ampiamente il limite indicato dalla legge per ogni settore. Tanto che il coordinatore Mps del Luganese Matteo Poretti, in un articolo pubblicato da naufraghi.ch, ha scritto che così non si rispetta “la volontà del legislatore, né gli orientamenti della giurisprudenza. È evidente che l’intento politico e legale era quello di limitare il ricorso alla procedura su invito e su incarico diretto, per evitare una distorsione della concorrenza (come possibilità garantita agli interessati di partecipare a gare d’appalto) e una perdita di controllo sulla gestione di consistenti mezzi finanziari pubblici”.