La Città risponde alle critiche mosse contro quanto è stato realizzato quale riqualifica dell'area: gli alberi ad alto fusto saranno 45 (+66%)
“Il rinnovato comparto Lanchetta va dunque osservato nel suo complesso come un intervento che permette di valorizzare, recuperare e riqualificare lo spazio in un alternarsi di ambienti diversi, sia per la fruizione che per la promozione della biodiversità. Uno spazio che tiene dunque conto delle diverse esigenze, delle pre-esistenze (sottostrutture, pontili, alberi ecc…), e delle necessità in termini di fruizione urbana, di clima urbano, natura, di storia del luogo e dei prospettati futuri sviluppi di tutto il comparto del Campo Marzio e del lungolago”. Parola del Municipio di Lugano che respinge le pesanti critiche espresse attraverso un’interrogazione presentata nei mesi scorsi dai Verdi (primo firmatario il capogruppo Danilo Baratti).
L’atto parlamentare chiede chiarimenti riguardo alla cementificazione di zone esplicitamente dichiarate dal Consiglio comunale “da naturalizzare”; la mancata presa in considerazione di misure a minor impatto ambientale nel rispetto di una mozione per la riqualifica del parco, nella quale si chiedeva di eliminare l’asfalto per favorire la biodiversità, rimuovere il parcheggio, separare il parco dalla zona adiacente, creare zone d’ombra e d’accesso all’acqua. Dal canto suo, il Municipio spiega che “la pavimentazione che caratterizza i percorsi è stata pensata in due materiali principali, in calcestruzzo e calcestre, che sono superfici chiare, volute per ridurre l’assimilazione di calore contenendo la formazione del fenomeno definito ‘isola di calore’ (...). La superficie impermeabile è stata ridotta di 606 m2, quella di calcestruzzo è di circa 902 m2, risultando dunque inferiore rispetto alla situazione precedente”. Non si poteva fare di più: “Il comparto esige per ragioni funzionali dei viali importanti per l’entrata dei veicoli pesanti per la manutenzione della stazione di pompaggio del Consorzio Depurazione delle Acque Lugano e Dintorni nell’area centrale del parco; presenza che ha impedito un’ulteriore diminuzione della superficie pavimentata”.
Inoltre, prosegue l'Esecutivo cittadino, “il progetto prevede la piantagione di numerosi alberi e arbusti. Alla fine dei lavori saranno nel complesso messi a dimora 18 nuovi alberi ad alto fusto, che in totale saranno 45 alberi (con un aumento del 66%); 190 nuovi arbusti e 2’740 nuove piante erbacee perenni e graminacee. È prevista anche la piantagione di diverse specie autoctone selezionate, attualmente in fase di crescita alle serre comunali, che verranno messe a dimora non appena le temperature e il loro sviluppo lo consentiranno”. Il Municipio sostiene di aver valutato la “riduzione delle superfici pavimentate impermeabili; la riduzione del tappeto erboso intensivo; la creazione di un impianto automatico d’irrigazione con formazione pozzo di captazione acqua di lago, escludendo di fatto l’uso di acqua potabile per l’irrigazione del giardino; la piantumazione di alberi e arbusti sia indigeni che ornamentali adatti al contesto e all’evoluzione climatica in atto e la creazione di nicchie ecologiche per favorire la biodiversità (vecchi tronchi, sassi e ghiaia di differenti granulometrie)”. Rispetto alla richiesta di eliminare il posteggio, il Municipio la “ritiene di difficile attuazione prima della realizzazione del comparto Campo Marzio Nord, in quanto non si possono dare alternative sostitutive a questo posteggio”.
In conclusione, l’Esecutivo considera “date le premesse per soddisfare gli auspici promossi dalla mozione votata dal Consiglio comunale e più in generale dei moderni principi di sostenibilità, biodiversità e città spugna, oltre alle sollecitazioni della popolazione che sempre con maggiore frequenza chiede spazi adeguati alla ricreazione e al ristoro in prossimità della riva lacustre”.