Consegnata al Consiglio di Stato e ai Municipi di Lugano e Capriasca la petizione lanciata dal Patriziato di Scareglia, dopo la chiusura della strada S313
La frana del Lavinone preoccupa la popolazione della Val Colla. L’inquietudine dei residenti si è tradotta nelle 1’444 firme raccolte attraverso una petizione, che è stata consegnata oggi al Consiglio di Stato, alla Città di Lugano e al Municipio di Capriasca. Una petizione che è stata lanciata dal Patriziato di Scareglia, presieduto da Angelo Petralli, che ha sottoposto alle autorità una raffica di sollecitazioni, dopo la chiusura a tempo indeterminato della strada cantonale S313 Tesserete-Bogno-Cagiallo, tra l’incrocio per Insone e Scareglia, decisa lo scorso mercoledì 14 maggio al Dipartimento del territorio, per ragioni di sicurezza.
Questa strada, si ricorda nella petizione, è tormentata da sempre da frane e scoscendimenti di terreno, attraversa una zona geologicamente instabile, nota come frana del Lavinone, che è tornata a muoversi a causa delle forti e intense piogge della prima metà dello scorso mese di maggio. L’instabilità è causata principalmente da una frana a scivolamento lento, con una superficie di rottura molto profonda. II movimento del versante era già attivo prima della costruzione della strada, avvenuta tra il 1950 e il 1960 e i fattori che alimentano questo fenomeno sono le scarse qualità geotecniche della roccia e l’azione delle acque che penetra in grande quantità nel sottosuolo fortemente fratturato, incrementando le deformazioni.
La petizione richiama e ricorda il tragico incidente avvenuto all’inizio dell’anno quando un uomo ha perso la vita mentre era al volante lungo via Cugnoli a Cimadera a causa di una roccia caduta sulla sua auto. Incidente che ha scosso tutti gli abitanti della valle. Per questo, la prima domanda alle autorità è proprio stata fatta per sapere quali interventi di stabilizzazione e manutenzione sono previsti per garantire la sicurezza a lungo termine, per contenere al massimo i rischi e i disagi, visto che c’è una “Casa anziani sul tratto di strada”. Inoltre, la petizione chiede la tempistica per la riapertura della strada, se è prevista “la posa di nuove reti paramassi e/o l’ampliamento di quelle esistenti a protezione delle strade principali, come sarà la ripartizione delle competenze e degli oneri finanziari fra Comune e Cantone?”
La petizione chiede alle autorità un incontro con la popolazione e l’Ufficio patriziale, vuole sapere se il “Piano delle zone soggette a pericolo naturale di Cimadera è stato aggiornato dopo il 2018 e, in caso di risposta affermativa, se è stato fatto anche per quelli di altre zone di Lugano, in particolare della Val Colla e se sono stati coinvolti i patriziati – principali attori nella cura del territorio – e le commissioni di quartiere”. Poi: “È prevista un'analisi geologica su tutta la Valle? In caso di chiusura anche per il passaggio ciclopedonale, è stata valutata la possibilità di un collegamento zona Marséta-Cügnö dal Morin-i Colorütt-la Pèzza del Ratt-al Pra del Ròver-ul Pra da Canàla-l Pezzòn (zona Scareglia alta)? Vista la perdita immobiliare, non indifferente, per l’isolamento dei paesi coinvolti come si vuole procedere per i proprietari terrieri?”.
Scareglia sarà comunque raggiungibile da Bogno e, per i veicoli con peso inferiore a 12 tonnellate, dalla strada comunale da Maglio di Colla. Tuttavia, la petizione chiede se si è pensato anche ai ragazzi che frequentano la scuola media e rientrano al domicilio per il pranzo, siccome con la chiusura della strada non riescono a rispettare gli orari di trasporto e di inizio delle lezioni pomeridiane. Visto che la strada comunale di collegamento tra Signôra-Maglio di Colla sarà molto sollecitata e ritenuta la mancanza di piazze di scambio, “sono previsti interventi per risolvere i problemi di sicurezza e di pavimentazione, già precaria in diversi tratti, nonché di segnaletica orizzontale a valle con una linea bianca e di moderazione del traffico soprattutto presso il centro scolastico? Sono previsti accorgimenti preventivi alla luce della chiusura prolungata della strada e in caso di nevicate, per evitare problemi di viabilità tra Cozzo-Bogno e Bogno-bivio per Certara?”. Visto che “il passaggio ciclo-pedonale è garantito, non sarebbe opportuno avvicinare le distanze per i trasporti pubblici creando una piazza di giro per gli autopostali in zona Ponte, valle di Scareglia?”.