La Regione parteciperà all’investimento resosi necessario dopo il cedimento del terreno dietro al muro d’argine, al confine tra Como e Vacallo
La Giunta regionale lombarda, lo scorso venerdì, ha approvato il cofinanziamento di un intervento finalizzato al risanamento dell’erosione del fondo del fiume Breggia e al consolidamento di opere idrauliche ammalorate, fra cui una briglia e un muro d’ala a Pizzamiglio, al confine tra Vacallo e Como. L’area interessata si trova lungo un tratto del corso d’acqua particolarmente delicato dal punto di vista morfologico, dove l’accesso più efficace risulta essere quello sul versante ticinese, per cui l’intervento sarà realizzato dal Consorzio manutenzione arginature del Basso Mendrisiotto (Cmabm) che, informa Palazzo Lombardia, ha dato la sua disponibilità a operare anche sul versante comasco. Il costo complessivo dell’opera ammonta a 850mila franchi svizzeri. Regione Lombardia parteciperà con 160mila euro (pari a 148’763 franchi), che saranno erogati nel corso del 2025. L’Ufficio dei corsi d’acqua ha garantito una partecipazione ai costi del 60%. Il resto della spesa – i cui calcoli andranno rivisti data l’adesione lombarda – è invece diviso tra Cmabm e Consorzio depurazione acque Chiasso e dintorni e il Comune di Vacallo. Qualche settimana fa il Municipio ha chiesto al Consiglio comunale un credito di 115mila franchi. Visto che quella interessata “è una zona di pregio per la fauna ittica”, i lavori all’interno del torrente possono essere svolti tra la fine di marzo e la metà di ottobre. La concessione del credito – il Legislativo dovrebbe esprimersi sul Messaggio nella seduta convocata lunedì 16 giugno – avverrà quindi “a lavori già iniziati”.
È proprio il citato Messaggio municipale a riassumere le tappe che hanno reso necessari questi lavori. I primi segnali di cedimento del terreno dietro al muro d’argine sono stati osservati dopo gli eventi meteorologici del 2021. Una prima sistemazione non ha retto al maltempo del settembre dell’anno successivo. In ottobre il Cmabm, responsabile della gestione delle opere di arginatura, ha così predisposto l’esecuzione di un rilievo con anche ispezione subacquea, che “ha fatto emergere l’estensione dell’erosione”. Le misurazioni effettuate hanno dimostrato che “non ci sono movimenti significativi del muro” e che “le tubazioni sono in buono stato”, permettendo così di escludere che “l’erosione sia dovuta a perdite delle tubazioni”. Nel dettaglio, sotto al muro d’argine l’erosione ha un’estensione in lunghezza, partendo dalla briglia andando verso valle, pari a 25 metri, per una profondità che varia da 2,10 a 3,40 m e un’altezza che varia da 70 cm a 2,10 m. Sotto alla briglia nel torrente l’erosione presenta un’estensione in lunghezza, che va dal muro d’argine verso l’Italia, pari a 12 metri, per una profondità che varia da 2 a 5 m e un’altezza che varia da 2 a 3,60 m.
Il Municipio di Vacallo sottolinea che il Cmabm ha dato mandato allo studio Chiesa & Partners di Chiasso di allestire il progetto di risanamento e tutte le fasi seguenti in qualità di progettista responsabile. Per risanare l’erosione sotto al muro d’argine e la briglia si prevede “l’esecuzione di due rampe di accesso al torrente, composte da massi ciclopici, una a valle e una a monte della briglia” per permettere l’accesso ai soli mezzi di scavo. Successivamente verrà creata una pista di lavoro, parallela al muro d’argine, all’interno dell’alveo del torrente, che “avrà la funzione di passaggio dei mezzi di scavo e servirà anche per creare una separazione dall’acqua del torrente. Tra la pista e l’erosione verranno posati dei sacchi di sabbia in modo da creare una barriera impermeabile”. Verranno in seguito eseguiti ancoraggi passivi della lunghezza di 8 metri sul muro d’argine “per permettere di eseguire in sicurezza lo svuotamento dell’acqua all’interno dell’erosione ed evitare che possa avvenire un ribaltamento del muro”. Dopo i carotaggi sulle fondazioni, verrà infine “pompata l’acqua dalla zona erosa e sarà fatta decantare in una vasca prima di riversarla nel torrente”. Successivamente verrà eseguito “il riempimento con getto in calcestruzzo che andrà a compensare tutta la zona erosa”.
Per la sistemazione finale dell’alveo “verranno riposizionati i blocchi ciclopici, delle piste di cantiere, in prossimità del piede del muro d’ala e della briglia per evitare che in futuro si possa ricreare un’erosione”. Sarà inoltre “ricreata una pozza profonda per garantire un ambiente adatto alla fauna ittica anche durante i periodi di siccità”.
La decisione della Giunta regionale lombarda “ribadisce l’impegno concreto nella salvaguardia del territorio, anche nei contesti di confine – commenta l’assessore al Territorio Gianluca Comazzi –. Il Breggia è un elemento cruciale per l’equilibrio idrico dell’area: agire in modo integrato con le autorità svizzere è stata una scelta dettata dalla logica e dall’efficienza. Grazie al coordinamento dell’Ufficio territoriale regionale di Como, sarà inoltre garantita una gestione accurata sia delle fasi esecutive che della rendicontazione economica”. Aggiunge Massimo Sertori, assessore ai Rapporti con la Confederazione Elvetica: “Siamo in presenza di una cooperazione tra Lombardia e Cantone Ticino per la difesa del suolo, attuata dal Consorzio che ha anche progettato l’intervento. Il progetto rappresenta un efficace intervento di messa in sicurezza e un esempio virtuoso di gestione integrata della risorsa idrica su scala transfrontaliera”. Sul versante comasco sono iniziati i lavori per la messa in sicurezza dei 1’700 metri del Breggia tra il ponte in ferro di Maslianico e la foce che fa da confine tra Como e Cernobbio. La spesa prevista è di 1 milione e 147mila euro.