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Teleriscaldamento del Mendrisiotto, staccata la licenza edilizia

Adesso il prossimo passo sarà la costituzione di una società, a cui parteciperà anche la Città di Mendrisio

Si parla di un investimento di 12 milioni di franchi
(Ti-Press/Archivio)
17 giugno 2025
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Il cantiere della futura centrale di teleriscaldamento può partire. Nelle settimane scorse il Municipio di Coldrerio (competente per territorio) ha staccato, infatti, la licenza edilizia che dà il ‘la’ all’operazione che mette le basi per sviluppare una rete di approvvigionamento nell'Alto Mendrisiotto. Un intervento che vale un investimento di 12 milioni di franchi. Concessa l'autorizzazione, il passo successivo, ora, dovrà essere la creazione di una società ad hoc. Società al cui tavolo sederà anche la Città di Mendrisio. Ad aggiornare sul progetto, lunedì sera, davanti all'aula del Consiglio comunale, è stata Nora Jardini Croci Torti, a capo del Dicastero ambiente e servizi urbani, sollecitata a fare il punto dal consigliere comunale dell'AlternativA Giampaolo Baragiola.

Il Municipio di Mendrisio, ha fatto sapere la municipale, ha incontrato i responsabili di Teris, la società promotrice dell'iniziativa, alle spalle l'esperienza nel Bellinzonese, giusto la settimana scorsa. Sul terreno, la prima tessera ora sarà la costruzione della centrale termica, che troverà spazio nella zona della Valle della Motta, negli spazi di proprietà dell'Azienda cantonale rifiuti prima occupati dell’impianto di pretrattamento del percolato della discarica. In seguito si procederà a concretizzare la rete, dapprima verso il comparto di Casvegno (e dell'Osc), quindi estendendosi fino a via Turconi, passando da via Maspoli e attraversando l’incrocio Banchette. Nei piani c'è altresì la possibilità di svilupparsi in direzione dello Stadio comunale e di Coldrerio; orizzonte finale il 2028-2030.

Negli intenti, come chiarito nella relazione tecnica che in gennaio accompagnava il dossier, “valutando tutte le possibili soluzioni, per quanto concerne la centrale principale la tecnologia più idonea è risultata essere quella delle caldaie a biomassa legnosa proveniente sia dalla raccolta differenziata su territorio ticinese che cippato naturale”. Una scelta, quella dichiarata, che all'indomani della presentazione della domanda di costruzione aveva suscitato, però, non pochi interrogativi tra i politici locali. A chiedere lumi ai rispettivi Esecutivi proprio sulla tipologia di materiale utilizzato sono stati, infatti, Pierantonio Bianchi (Plr) a Coldrerio, Davide Rossi, Maurizio Agustoni e Daniele Raffa del Centro a Mendrisio e la consigliera comunale Laura Panzeri Cometta del gruppo Insieme a Sinistra-I Verdi-Indipendenti a Novazzano. A preoccupare tutti, in particolare, sono le ricadute ambientali. In tal senso sono state date rassicurazioni: la qualità dell’aria sarà monitorata.