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Traffico merci, ‘saremo rispettosi di impieghi e ambiente’

Dopo l'annuncio della manifestazione dei contrari, le Ffs rivendicano la loro politica di trasporto e trasferimento

Botta e risposta
(Ti-Press)
28 luglio 2025
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Ormai tra Ffs e il Comitato che sta facendo muro allo smantellamento della rete Cargo è un testa a testa. Dopo le rassicurazioni della prima ora, il maggio scorso, e le dichiarazioni rilasciate a ‘laRegione’ dall'uomo del traffico merci delle Ferrovie, Alexander Muhm, oggi, lunedì, le Ffs tornano a chiarire la loro politica di settore. E ciò alla luce dell'annuncio recente che il 29 agosto prossimo, a Mendrisio, si scenderà in piazza a difesa del lavoro, dell’ambiente e della volontà popolare. Le Ferrovie, dal canto loro, continuano a rivendicare la bontà della nuova strategia su rotaia, che poggia le fondamenta, si ricorda, sulla necessità di far quadrare i conti – si parla globalmente di un deficit annuo di 80 milioni di franchi – e sull'autosufficienza economica.

Quanto messo in campo, facendo leva sull'asse nord-sud e sulla direttrice Dietikon-Stabio – quindi sull'impianto locale –, non penalizzerà, si rilancia, né l'occupazione né l'ambiente in Ticino. È vero, riconoscono le Ferrovie, come detto, entro quest'anno verranno meno 40 posti di lavoro (assieme all'abbandono dei terminali di Cadenazzo e Lugano-Vedeggio). Nessuno, però, si ribadisce, "sarà licenziato". Le Ffs, si precisa, "stanno cercando soluzioni all’interno dell’azienda per ricollocare il personale coinvolto. A fronte dell’andamento demografico, presso Ffs Infrastruttura, Tilo ma anche altre sedi della Svizzera, c’è grande necessità di personale specializzato con una buona formazione, come ad esempio macchiniste e macchinisti", sempre nell'ambito del rispetto del Ccl.

Le Ferrovie contestano altresì il fatto di aver perso di vista l'obiettivo del trasferimento dalla gomma alla rotaia del traffico merci. Traguardo che "rimane, nonostante la sospensione anticipata dell’Autostrada viaggiante: le Ffs contribuiscono ad aumentare a lungo termine la circolazione delle merci su rotaia; l’obiettivo potrà essere raggiunto – si insiste – solo con una gestione efficiente ed economicamente sostenibile del traffico merci".

E sui 100mila camion che rischiano di riversarsi sulle strade? "Le Ffs – si chiarisce – puntano a un numero molto inferiore. Nella peggiore delle ipotesi, la riorganizzazione del Trasporto combinato porterà ogni giorno 70 autocarri in più sulle strade, ossia circa 20'000 all’anno. A titolo di confronto, oggi in Svizzera circolano 30 milioni di autocarri. Le Ffs vogliono continuare a gestire il maggior numero possibile di questi trasporti su rotaia e a tal fine stanno dialogando con i clienti. Il collegamento diurno tra Dietikon e Stabio consentirà, inoltre, di potenziare l’offerta di trasferimento di trasporti su rotaia. Del resto, il traffico combinato rappresenta solo il 6% circa dei servizi di trasporto di Ffs Cargo Svizzera". Quanto all'Autostrada viaggiante e ai suoi 80mila Tir su rotaia, "l’obiettivo è quello di mantenere almeno il 50% dei clienti su rotaia nel Trasporto combinato non accompagnato, evitando così che i loro autocarri transitino in futuro attraverso il Brennero o il Gottardo".

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