Mendrisiotto

Progetto edilizio a Pedrinate, parola al Consiglio di Stato

Il Municipio di Chiasso, che ha rilasciato la licenza, attende eventuali indicazioni superiori per un nuovo capoverso nell'articolo delle Napr

Il terreno oggetto della mozione
(Ti-Press)
8 ottobre 2025
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Per il Municipio di Chiasso il progetto edilizio nel comparto di via al Laghetto, a Pedrinate, risponde ai criteri richiesti. Per questo la licenza edilizia, poi dedotta in giudizio davanti al Consiglio di Stato, è stata rilasciata. Facendosi portavoce “dell’indignazione generale”, sul progetto i consiglieri comunali Giorgio Fonio (Centro) e Davide Rampoldi (Plr) a gennaio hanno presentato una mozione chiedendo al Municipio di “proteggere la collina del Penz” e, nel concreto, “sospendere cautelativamente” ogni iniziativa edilizia sui due mappali interessati e adottare un nuovo capoverso all'articolo 42 delle norme di attuazione di Piano regolatore (Napr) in vigore, stabilendo che “La replica di edifici, a schema o imitazione, non è ammessa”. Come descritto nella mozione, il progetto porterà alla creazione di “un nuovo invasivo quartiere composto da un elevato numero di casette tutte identiche tra loro e addossate l'una con l’altra, e da edificarsi in serie”.

Come si legge nel preavviso in cui il Municipio invita a respingere la mozione, “il discorso è relativo a un intervento edilizio in zona RU2 (zona residenziale unifamiliare a due piani), nel senso che questo deve essere conforme ai parametri di Piano regolatore (Pr) in vigore”. Un'eventuale modifica delle norme del Piano regolatore “va in ogni caso preceduta da un esame puntuale del contesto territoriale – sottolinea ancora l'esecutivo –. Analisi che è già stata effettuata un paio d'anni prima dell'inoltro della domanda di costruzione, nell'ambito dell'elaborazione del Programma d'azione comunale (Pac)”. Dalla stessa è emerso che “i mappali dedotti in edificazione sono stati confermati nella loro edificabilità”. Da valutare anche se il proposto nuovo paragrafo delle Napr “sia legale e quindi ammissibile, ovvero giustificato da un interesse pubblico prevalente e rispettoso del principio della proporzionalità, oltre al fatto che una norma legislativa ha da essere generale e astratta”. In Ticino, precisa ancora l'esecutivo della cittadina di confine, “non ci risultano note casistiche di una normativa di questo genere”.

In sospeso, come detto, c'è il giudizio del Consiglio di Stato sul contenzioso in atto. Lo stesso, conclude il Municipio, “potrebbe eventualmente contenere qualche indizio in merito”. Fino a quel momento “non sono dati i presupposti per dar seguito alla richiesta contenuta nella mozione sul nuovo capoverso dell'articolo delle Napr”.