Ticino

Due mozioni per sostenere la stampa regionale

Due atti parlamentari interpartitici chiedono al Consiglio di Stato la creazione di un abbonamento dedicato all’informazione per i giovani

Un settore confrontato con la crisi delle entrate pubblicitarie
(Ti-Press)
14 marzo 2025
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È attorno al tema dell’accesso dei giovani all’informazione e del sostegno alla carta stampata che ruotano le due mozioni depositate oggi dal deputato socialista Maurizio Canetta e sottoscritte da Amalia Mirante (Avanti con Ticino & Lavoro), Maura Mossi Nembrini (Più Donne), Giulia Petralli (Verdi), Nicola Pini (Plr), Matteo Pronzini (Mps), Beppe Savary (Fa) e Cristina Zanini Barzaghi (Ps). Due gli atti parlamentari, due le richieste principali. La prima mozione chiede al Consiglio di Stato di “creare un fondo di almeno 50mila franchi per fornire un abbonamento gratuito alla versione online del ‘Corriere del Ticino’ e de ‘laRegione’ alle e ai diciottenni residenti in Ticino”. La seconda di “elaborare, in accordo con i quotidiani, un progetto di ‘abbonamento all’informazione’, ispirandosi al modello di abbonamento generale per la cultura per i giovani fino a 26 anni, cui il Cantone ha recentemente aderito”.

Il tema dell’accesso dei giovani all’informazione, scrive Canetta, “è di grande attualità e viene dibattuto in molti ambiti”. E spiega: “Il predominio sempre maggiore dei social media pone un problema maggiore: l’accesso all’informazione è limitato dai formati dominanti nei social media (video brevi, titoli accattivanti, poco approfondimento) e dal predominio in questo settore delle grandi corporation globali. Un fenomeno che crea un sistema di informazione sempre più difficile da decifrare ed espone a rischi di manipolazioni”. In questo contesto, osserva il granconsigliere, “perdono sempre più peso l’interesse e l’attenzione per i temi politici e sociali di valenza nazionale o regionale, ciò che rappresenta un pericolo per l’informazione e, in ultima analisi, per l’esercizio della democrazia. Questo fenomeno si intreccia con le gravi difficoltà dei giornali, confrontati con una crisi delle entrate pubblicitarie, con gli inserzionisti che si rivolgono sempre più verso il mercato dell’online”.