Nelle ultime ore è finalmente arrivato il via libera dal Consiglio dei ministri italiano alla ratifica del protocollo di modifica dell’accordo tra Italia e Svizzera sui lavoratori frontalieri, firmato a Roma il 30 maggio 2024 e a Berna il 6 giugno 2024. Un accordo che, tra le varie cose, fissa che fino al 25% del lavoro potrà essere svolto da casa e non si perderà lo status di frontaliere. Questa misura sarà valida retroattivamente dal 1° gennaio 2024. Una decisione che si attendeva da quasi un anno e mezzo. La richiesta dei sindacati di frontiera puntava a garantire stabilità, sia per i lavoratori che per i datori di lavoro, in quanto serve a evitare complicazioni fiscali legate a possibili doppie imposizioni. L’intesa rappresenta anche una risposta concreta alle esigenze emerse negli ultimi anni, che vedono sempre più lavoratori richiedere maggiore flessibilità e la possibilità di operare in parte da remoto. Ora si attende la ratifica da parte del parlamento italiano necessaria per l’entrata in vigore definitiva del provvedimento. Ricordiamo che sino al 31 dicembre 2023, in base all’accordo italo-svizzero, sottoscritto nel periodo del Covid 19, i frontalieri occupati in Svizzera (nella quasi totalità nei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese) potevano lavorare da casa sino il 40% dell’orario di lavoro (due giorni alla settimana). Il senatore varesino del Partito democratico Alessandro Alfieri è tornato a chiedere un accordo strutturale tra Italia e Svizzera sull’esempio del modello francese che continua a estendere sino al 40% la possibilità di ricorrere al telelavoro, senza penalizzazioni fiscali e contributivi per i frontalieri. M.M.