Ticino

Ipoteche a tasso fisso, Comparis: non è da escludere un nuovo aumento entro fine anno

Le considerazioni e le previsioni dell'esperto in finanze Renkert citato dal portale di comparazione

Cara casa
(Ti-Press)
12 giugno 2025
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Le ipoteche a tasso fisso potrebbero aumentare di nuovo entro la fine dell'anno. È quanto indica il portale di comparazione ‘Comparis’. «Negli ultimi mesi ci sono state considerevoli fluttuazioni delle condizioni per le ipoteche a tasso fisso a causa della situazione di incertezza globale. Dopo il netto rialzo registrato a marzo, i tassi indicativi sono tornati a diminuire. Al contempo però i tassi indicativi per le ipoteche a tasso fisso a medio e lungo termine potrebbero aumentare di nuovo entro la fine dell’anno», afferma Dirk Renkert, esperto in finanze citato dal portale.

«A marzo i tassi indicativi per le ipoteche a tasso fisso di dieci anni hanno superato la soglia del 2%, per poi scendere in modo marcato a causa del timore di una recessione. Gli attuali tassi indicativi riflettono già le attese di futuri tagli del tasso guida da parte della Bns, e, per questo motivo, è improbabile che calino ulteriormente», osserva Renkert. Che aggiunge: «Per registrare un ulteriore calo significativo dei tassi indicativi l’economia svizzera dovrebbe entrare in recessione. Al momento, tuttavia, questo scenario appare poco probabile, anche se le previsioni indicano una crescita inferiore alla media. Oltre al timore di problemi legati alle catene di approvvigionamento dovuti alle politiche sui dazi, nel medio termine il nuovo indebitamento annunciato in Germania potrebbe avere un effetto stimolante sull’economia e spingere verso un aumento dei prezzi. Di conseguenza, i tassi del mercato dei capitali potrebbero tornare a salire, con effetti anche sulla situazione in Svizzera. In tal caso, potremmo assistere a un nuovo rialzo dei tassi indicativi per le ipoteche a tasso fisso nel nostro paese».

Requisiti più severi

Con l’entrata in vigore del pacchetto di riforme ‘Basilea III’ il 1º gennaio 2025, si legge ancora su ‘Comparis’, le banche commerciali sono tenute a rispettare nuovi requisiti nella concessione di crediti, al fine di mantenere la stabilità dei mercati finanziari. In particolare, è necessario depositare una maggiore quantità di capitale proprio per ogni ipoteca, e le banche sono tenute a valutare con maggiore rigore la solvibilità dei richiedenti. Inoltre, il capitale proprio deve essere maggiormente adeguato al profilo di rischio del singolo prestito ipotecario. L’obiettivo è rendere il sistema bancario più resistente in caso di crisi. «I requisiti più severi tendono a tradursi in costi di finanziamento più elevati, che le banche trasferiscono a chi sottoscrive l’ipoteca. Inoltre, dopo il crollo di Credit Suisse, la posizione di Ubs le consente di ottenere più facilmente margini più elevati. Si prevede dunque un ulteriore aumento dei prezzi delle ipoteche a tasso fisso», osserva ancora Renkert.