Presentati i risultati dello studio ‘Ti Gambling’: nel mirino l’aumento delle scommesse sportive e dei casinò online, ma anche i giovani e gli over 60
Diminuisce globalmente il gioco d’azzardo, ma non le scommesse sportive. Ad aumentare marcatamente è poi la diffusione del gioco online. Sono questi in estrema sintesi i risultati ottenuti dallo studio ‘Ti Gambling - Il gioco d’azzardo in Ticino’ presentati questa mattina alla stampa. Dati che per la direttrice del Decs, il Dipartimento educazione, cultura e sport, Marina Carobbio «devono farci riflettere e spingere all’adozione di misure concrete e alla moltiplicazione degli sforzi preventivi». Quello del gioco d’azzardo, rimarca la consigliera di Stato, «è un fenomeno che ha un impatto notevole su singole persone, membri della nostra comunità, come pure sulla società tutta. Lo studio pubblicato oggi sviscera problematiche individuali, ma anche di salute pubblica, e permette di adattare le misure preventive, focalizzando l’attenzione sui gruppi maggiormente a rischio».
L’indagine ‘Ti Gambling’ è stata realizzata dalla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (Supsi) tra il 2023 e il 2024 e offre un approfondimento scientifico sulle abitudini di gioco d’azzardo della popolazione ticinese e della clientela dei tre casinò ubicati sul territorio – Locarno, Lugano e Mendrisio –, con particolare attenzione ai problemi di gioco. «Dà dunque uno spaccato sulla situazione odierna nel cantone e consente al tempo stesso un confronto con i dati raccolti, sempre dalla Supsi, nel 2012 e nel 2013, permettendoci di comprendere l’evoluzione del gioco d’azzardo sul nostro territorio», indica Carobbio. Lo studio è stato finanziato attraverso il Fondo gioco patologico, gestito dall’Ufficio fondi Swisslos del Decs. «È molto importante informare i cittadini sugli sviluppi e cambiamenti significativi del gioco patologico», afferma la presidente della Commissione consultiva Fondo gioco patologico Gina La Mantia. Ed evidenzia: «Per una grande fetta della popolazione il gioco patologico può essere un fenomeno nell’ombra. Ma l’informazione corretta e completa, basata su un’indagine scientifica, è indispensabile per individuare le giuste misure di prevenzione, ma anche per rendere le persone attente sui rischi, anche nuovi, insiti in alcuni giochi».
L’obiettivo dello studio, ricordato dal docente-ricercatore senior presso il Centro competenze pratiche e politiche sanitarie del Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale della Supsi e co-autore dell’indagine Emiliano Soldini, «era di realizzare un approfondimento scientifico sul fenomeno del gioco d’azzardo e dei problemi di gioco in Ticino considerando sia la clientela dei tre casinò ticinesi sia la popolazione generale maggiorenne e minorenne».
Nel dettaglio dei risultati, i casinò di Locarno, Lugano e Mendrisio, ma anche Campione d’Italia, sono sempre ben frequentati. Tra il 2012 e il 2023 i dati sono infatti tutto sommato stabili. A registrare un notevole aumento sono però i casinò online o alla televisione: «Nel 2012 – osserva Soldini – il dato era quasi inesistente, mentre riguarda il 13% dei clienti nel 2023». Non solo. «Pur essendo un’attività prevalentemente sociale – prosegue il ricercatore –, è importante anche la componente solitaria, dichiarata da circa tre clienti su dieci».
I giochi maggiormente praticati dalle persone che non frequentano casinò sono i gratta e vinci, le scommesse sportive e le lotterie con numeri. A questi si aggiungono le slot-machine, la roulette, il blackjack e il poker nei casinò. «Tutti i giochi che abbiamo sondato – illustra Soldini – hanno mostrato una tendenza alla diminuzione della pratica in tutte e tre le popolazioni considerate, salvo per le scommesse sportive per le quali c’è stato un aumento, o perlomeno stabilità». A essere cambiato, anche il luogo dove vengono svolte le attività di azzardo, ma non per tutti i giochi. «Se guardiamo per esempio i gratta e vinci – nota il co-autore dello studio –, il chiosco e il bar rimangono il luogo tradizionale per la quasi totalità delle persone, con una piccola quota che gioca online. Per le lotterie con numeri la situazione è simile, con però una buona percentuale, circa del 20%, che indica di giocare anche online in solitaria». La gerarchia dei luoghi cambia poi se si considerano le scommesse sportive, dove al primo posto vi è il gioco online e in solitaria per circa il 60% degli intervistati.
Se da un lato le somme mensili spese per il gioco non sono fuori controllo, dall’altro dallo studio emerge che tra i clienti del casinò il 16,1% delle persone ha problemi di gioco, percentuale nettamente superiore rispetto al resto della popolazione. Tra i maggiorenni la prevalenza è dell’1% e tra i minorenni del 6,4%. Questi risultati ci dicono due cose: «Innanzitutto – riprende Soldini – che la concentrazione dei problemi di gioco è fondamentalmente tra i clienti delle case da gioco. In secondo luogo che i giovani hanno una fragilità maggiore rispetto a questa tipologia di problemi». A dare più problemi di gioco sono le scommesse sportive, sia tra i giocatori nei casinò, sia nella popolazione generale. E lo stesso discorso vale per il gioco online. Ed è al netto di queste evidenze che, stando alle conclusioni dello studio, «un importante lavoro di prevenzione e monitoraggio dovrebbe continuare a essere svolto all’interno delle case da gioco», sottolinea il ricercatore.
Ci sono poi delle categorie particolarmente a rischio. I giovani, come detto, ma anche gli over 60. «Rispetto agli under 30 – spiega Soldini –, la clientela over 60 frequenta molto più spesso i casinò e resta molto più tempo a giocare, denota una proporzione di giocatori solitari molto più importante, spende somme mensili superiori per il gioco, ha maggior tendenza a giocare a slot-machines, punto banco e lotterie. Al tempo stesso è però caratterizzata da una percentuale di giocatori online molto inferiore e ha minor tendenza a giocare a roulette, blackjack, poker o ad altri giochi di carte e scommesse sportive». In tal senso, lo studio suggerisce di considerare le scommesse sportive, il gioco online, la popolazione giovane e quella degli over 60 (ad oggi poco studiata, ma considerata sempre più rilevante in questo contesto) come elementi centrali nell’ambito dello sviluppo delle attività di prevenzione, monitoraggio e ricerca.
Non da ultimo, preoccupa anche la concomitante crescita esponenziale dell’offerta di nuovi giochi ‘ibridi’, ovvero che integrano elementi di azzardo nelle dinamiche dei videogiochi, creando una zona grigia dove il confine tra gioco d’azzardo e videogioco diventa sottile. In tal senso, per Soldini, «sarebbe necessario rivedere e aggiornare gli strumenti di monitoraggio in modo da poter valutare efficacemente le dinamiche e i rischi legati a queste tipologie di gioco».