L'attrice americana Lucy Liu ha ricevuto ieri sera in Piazza Grande il premio alla carriera. Oggi ha incontrato il pubblico del festival al Forum @ Spazio Cinema ripercorrendo la sua carriera trentennale da "Charlie's Angels" a "Kill Bill: Volume 1".
"Con questo riconoscimento mi sembra che la mia carriera stia per iniziare", ha detto l'attrice ieri sera in Piazza Grande.
La conversazione odierna, in cui Liu è stata accolta con un grande applauso e una standing ovation, è stata moderata da Olivier Père, direttore generale di Arte France Cinéma, filiale dell'emittente televisiva europea Arte, e già direttore artistico del Locarno Film Festival dal 2009 al 2012.
Nel film "Rosemead" di Eric Lin, ispirato ad una storia vera e presentato ieri in anteprima internazionale in Piazza Grande, Liu interpreta Irene, una madre immigrata cinese malata terminale di cancro, che è pronta a tutto pur di proteggere il figlio Joe (Lawrence Shou) che soffre di schizofrenia. Si tratta del debutto alla regia per Lin, che di professione è direttore della fotografia.
"Quando ho letto la sceneggiatura sono rimasta affranta. C'era così tanto dolore ma anche amore, è stato così toccante", ha detto l'attrice, che è anche produttrice della pellicola. "Penso sia una storia che vogliamo condividere con la comunità, c'è così tanta vergogna legata alla salute mentale", ha aggiunto. "È una storia universale, abbiamo tutti difficoltà, il nostro mondo ha difficoltà."
"Quel film è per ricordarci che siamo umani e che dobbiamo connetterci, che se siamo tristi è importante parlarne con qualcuno", ha precisato. Questo ruolo le ha richiesto molto lavoro sulla sua espressione, dato che imita l'accento di un'immigrata cinese. Nella pellicola parla anche cinese mandarino.
"Recitare era un metodo per fuggire." "Avevamo poche risorse, volevo scappare dalla mia vita a volte, e andare in televisione era un modo per fare ciò", ha spiegato Liu, parlando del suo passato con genitori nati in Cina e conosciutisi poi a New York.
"La vita è stata la mia maestra", ha detto ridendo. "Sono cresciuta desiderando privilegi, ma in realtà la loro assenza è stata un regalo", ha aggiunto, ripetendo quanto detto ieri sera in Piazza Grande.
Aggiudicandosi una stella sulla Hollywood Walk of Fame, Liu è passata alla storia diventando, in quasi 60 anni, la seconda donna americana di origine asiatiche a riceverla.
"Non rimpiango nessun mio ruolo. Quando faccio qualcosa lo faccio con tutto il mio cuore. Se viene accettato dal pubblico o meno, è comunque qualcosa che ho fatto con persone magnifiche". Queste esperienze "mi fanno crescere", ha spiegato.
Parlando di Jackie Chan, premiato a Locarno78 con il Pardo alla carriera e con il quale ha recitato in "Pallottole cinesi" (2000) di Tom Dey, ha detto: "Lo adoro, è così generoso e gentile". "È un eroe, fare film con lui è stato un apice della mia carriera".
Liu ha poi ripercorso la sua carriera, con ruoli in televisione nella serie "Ally McBeal", dove ha interpretato l'avvocato Ling Woo. Poi è passata sul grande schermo con la saga "Charlie's Angels" e "Kill Bill: Volume 1" di Quentin Tarantino.
Del primo dice, "non sapevano nemmeno a quel tempo (nei primi anni 2000, ndr.) come metterci in tre donne su una copertina, perché solitamente ci sono due uomini e una donna". A questo proposito ha precisato che "dobbiamo ricordarci di quelle idee e di quegli stereotipi. Penso che sia importante vedere le cose e parlarne".
Per "Kill Bill", Liu ha ricevuto una chiamata da Tarantino. Si sono poi trovati in un ristorante thailandese sul Sunset Boulevard dove il regista si è presentato con la sceneggiatura. Tarantino ha interpretato le scene in mezzo ai clienti del ristorante, ha spiegato Liu alzandosi in piedi e imitandolo. "In quel momento non sapevo su cosa focalizzarmi".
"Spesso quando leggo le sceneggiature sono attratta dai personaggi maschili", ha affermato. "Perché penso che abbiano più personalità, se sento che non posso portare qualcosa di particolare al ruolo non lo prendo", ha aggiunto.
Oltre ad essere attiva come attrice, regista e produttrice, Liu è anche artista visiva, crea sculture e dipinti a tecnica mista.
"L'arte è una forma di espressione, se non la utilizzi non è sano. Mi sono avvicinata all'arte da piccola. Sono curiosa e ho provato diversi media. La creatività è infinita".
Liu è anche doppiatrice: di questo "lavoro nelle animazioni" ha detto che "il merito va ai registi, io sono parte della loro visione quando faccio la doppiatrice".
Quando le si chiede quali piani abbia per il futuro replica: "Ora ho una famiglia e quella è la mia priorità, è qualcosa che mi sta rendendo una migliore artista. Ho una mostra in Australia. E futuri progetti in sviluppo". In conclusione della conversazione Liu ha ringraziato il pubblico dicendo "sono cresciuta così tanto grazie a questo momento assieme".