Ticino

Confermato il credito per la biodiversità e respinte le critiche sulla poca trasparenza

Il Gran Consiglio approva il credito da 8 milioni. Parte della commissione chiedeva più dettagli sui progetti. Zali (Dt): ‘È un credito quadro’

(Ti-Press)
15 settembre 2025
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La tutela e la promozione della biodiversità in Ticino continueranno a poter contare su un credito quadro “pieno” anche per i prossimi quattro anni. Il Gran Consiglio – a larga maggioranza, 63 favorevoli e 13 contrari – ha infatti approvato un credito di 8 milioni di franchi per l’attuazione del Piano d’azione nel settore della protezione e della natura. Un credito che una minoranza della commissione parlamentare ‘Ambiente, territorio, energia’ chiedeva di ridurre a 5,9 milioni rimandando la parte restante per capire se gli interventi proposti fossero davvero necessari. «Come parlamento non possiamo abdicare al nostro compito. Dobbiamo controllare che ogni franco del contribuente sia speso perché necessario, e che gli investimenti abbiano poi effetti misurabili», afferma il correlatore del rapporto di minoranza Gianluca Padlina. La critica principale riguardava infatti la trasparenza sugli obiettivi e la misurabilità dei risultati ottenuti. Per i contrari non si trattava di un ‘no’ ideologico, «ma la richiesta di sapere meglio dove si vuole spendere. Siamo contrari a un innaffiatoio, ma vogliamo un sistema di irrigazione che aiuti là dove può germogliare qualcosa», aggiunge con una metafora a tema l’altro correlatore, il democentrista Alain Bühler. A essere criticati erano in particolare i fondi destinati a volantini informativi, eventi e l’assenza di verifiche puntuali. «Per il monitoraggio viene destinato oltre un milione di franchi, ma la descrizione si limita a un generico richiamo di controllo, senza parametri e metodologia», precisa Padlina. Altra contestazione: la moltitudine di «microstudi, il cui impatto non si riesce bene a valutare», continua Bühler.

Non la pensa così la maggioranza del Legislativo, che ha sostenuto la posizione di Consiglio di Stato e maggioranza della commissione: il credito è necessario per dare continuità al lavoro fatto fino a qui e per poter ottenere i fondi della Confederazione. «Abbiamo appena votato un credito per la ricostruzione della Vallemaggia. Mi spiace vedere che c’è chi mette in discussione un credito che va proprio nella direzione della prevenzione», dichiara il relatore del rapporto di maggioranza Stefano Tonini (Lega). La maggioranza della commissione ha anche fatto notare le possibili ricadute positive per l’economia, come ad esempio il turismo.

A rispondere alle critiche è il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali: «Il credito quadro, che viene utilizzato anche in altri ambiti, non entra nel dettaglio dei progetti che andrà a finanziare. Permette però di ottenere i finanziamenti da Berna. Sarebbe imbarazzante ridurre oggi il nostro impegno e dover andare quindi a ridiscutere con la Confederazione gli accordi».