Le prospettive d’impiego si indeboliscono in Svizzera nel confronto annuo, ma rimangono solide in Ticino: lo segnala il barometro di Manpower, che come di consueto mette in luce anche differenze settoriali. A livello elvetico il 38% delle imprese raggiunte nell’ambito di un sondaggio intende assumere personale nel periodo ottobre-dicembre, il 13% punta a ridurre l’organico, il 47% non prevede cambiamenti e il 2% è incerto. Lo scarto fra le due prime posizioni (tenendo conto degli arrotondamenti) è di 26 punti, dato che rappresenta quindi la ‘previsione netta sull’occupazione’ per il quarto trimestre 2025, informa in un comunicato la multinazionale specializzata nelle risorse umane. L’indicatore è di 2 punti superiore a quello dell’ultimo rilevamento, risalente a tre mesi fa, ma di 7 punti più basso di quello registrato l’anno precedente. La maggior parte dei principali settori registra un calo su base annua delle intenzioni di assunzione, con una sola eccezione significativa, quella del comparto energia e servizi pubblici (+56 punti). La sanità segna -26, l’industria -10, le tecnologie dell’informazione -8. Il clima occupazionale peggiora in quasi tutte le regioni, con la flessione più marcata in Romandia (-32 punti dal quarto trimestre 2024), dove a essere in difficoltà sono l’orologeria e i servizi di alta gamma. Il Ticino, al contrario, mostra i primi segnali di ripresa dopo diversi trimestri di stagnazione legati alle difficoltà economiche e alle incertezze attorno alla revisione della convenzione sulla doppia imposizione con l’Italia: le imprese segnalano per il prossimo trimestre previsioni nette di occupazione pari al 40%, cosa che rappresenta un incremento di 46 punti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Interessante, anche in un’ottica ticinese, è lo sguardo al di là della frontiera. L’Italia (+18%) e la Francia (+13%) mostrano meno dinamismo della Svizzera e anche della Germania (+28%). ATS