Arte

Il Museo delle Culture di Basilea esplora l'aldilà con una mostra unica

Esposizione aperta fino al 2026 con opere da tutto il mondo, tra cui un altare messicano e un murale indonesiano

4 settembre 2025
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La nuova mostra del Museo delle culture di Basilea, visibile da domani e fino al 26 aprile 2026, è dedicata alle rappresentazioni dell'aldilà e ai rituali funebri delle più diverse culture e religioni di tutto il mondo.

Molti degli oggetti esposti, provenienti da Indonesia, Tibet, Perù, Ghana ma anche dall'Appenzello, appartengono alla collezione del museo.

Alcune opere, realizzate appositamente per la mostra, sono dedicate in particolare all'aldilà. Ne è un esempio un altare per la festa messicana dei morti, il "Día de Muertos", che all'inizio di novembre viene celebrata per la seconda volta nell'istituzione basilese. L'artista messicano Pepe Villegas ha realizzato questa opera dai colori vivaci.

Eddie Hara, artista basilese di origine indonesiana, firma un grande murale che raffigura la sua visione del viaggio verso l'aldilà, che nel suo caso è gioioso.

Il bucero rinoceronte accompagna i morti

Una particolarità sono gli imponenti rotoli grafici provenienti dalla collezione di un missionario, resi accessibili al pubblico per la prima volta. Sono dedicati alle complesse rappresentazioni dell'aldilà dei Ngaju nel Borneo, tra cui una "nave bucero rinoceronte (uccello simbolo del Borneo e considerato messaggero tra uomini e dei, ndr.)" che trasporta i morti. In questa cultura, la festa dei morti dura 33 giorni, durante i quali i sacerdoti recitano a memoria la vasta mitologia dell'aldilà in canti.

La direttrice del museo Anna Schmid ha spiegato che è stato molto impegnativo stendere questi rotoli dopo un periodo così lungo in deposito senza che si rompessero.

Il tour multimediale conduce inoltre alla scoperta delle offerte sacrificali cinesi, del Libro tibetano dei morti e delle cerimonie di cremazione balinesi.

"Der Weg ins Jenseits" ("Il cammino verso l'aldilà") è l'ultima mostra sotto la direzione di Schmid, che andrà in pensione a fine anno.