Reagiamo come comitato della Fsl-Ti all’articolo di sabato 8 febbraio apparso su laRegione dal titolo: “Levatrice aggiunta Eoc lancerà un progetto pilota”. Innanzitutto ribadiamo che siamo entusiaste di apprendere che finalmente ci sono sviluppi rispetto alla tematica che ci sta particolarmente a cuore e che nei prossimi mesi le donne potranno beneficiare dell’offerta della levatrice aggiunta. Tuttavia, vogliamo chiarire alcuni punti fondamentali.
Il progetto, avviato nel 2016 dalla Fsl-Ti, non è stato originato dall’Eoc, che ha interrotto le trattative durante la pandemia. Nonostante il nostro impegno e il supporto politico, l’Eoc ha mostrato reticenza per lungo tempo nel riaprire il dialogo (chiusura che si inserisce in un processo generale di mancata collaborazione con i professionisti del territorio). Il cantiere del progetto è stato finalmente riaperto dall’Eoc grazie all’interpellanza di Nascere Bene Ticino e alla determinazione del movimento Mamma. Nascita. Libertà.
L’articolo ora afferma che il progetto pilota è stato sviluppato in collaborazione con la Fsl-Ti e il Dss, ma il nostro coinvolgimento è stato purtroppo escluso durante la fase di stesura concreta, senza che ci siano state fornite spiegazioni. Siamo consapevoli che il progetto della levatrice aggiunta comporta intrinsecamente delle criticità e rappresenta un cambiamento significativo. Tuttavia, il progetto attuale compromette non solo la libertà di scelta delle pazienti, ma anche la possibilità di garantire la presenza della levatrice aggiunta durante il parto. Inoltre, visti i costi associati, probabilmente questa possibilità di scelta impone dei vincoli che la limiteranno. Per queste ragioni, la Fsl-Ti si dissocia da questa versione del progetto pilota e teme anzi che possa portarlo al fallimento.