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Lo strano caso del becchino che si duole per il morto

Centro ricreativo turistico di Bignasco e Scuola elementare di Cevio: due o tre cose (importanti) da sapere per non alimentare la disinformazione

Marco Bonetti ha recentemente firmato un articolo su questo giornale dal titolo “Il Centro ricreativo turistico può attendere”, mettendo erroneamente in concorrenza un progetto di rilevanza regionale (la nuova piscina a Bignasco) con un tema prettamente comunale (la costruzione di una nuova Scuola elementare a Cevio).

Costruita a Bignasco negli anni ’70, la gestione della piscina è costata ai cittadini di Cevio circa 1 milione di franchi nell’arco degli ultimi 10 anni. Giunta a fine vita, nel 2020 l’infrastruttura ha dovuto essere definitivamente chiusa, perché la spesa per la sua sistemazione era diventata insostenibile per il Comune. Nonostante le critiche di alcuni, nessuno ha presentato una proposta concreta e realizzabile per riaprirla. Di una nuova piscina si parla da anni. I precedenti Municipi e Consigli comunali hanno avviato e finanziato le procedure necessarie per arrivare al punto in cui ci troviamo oggi, ovvero un progetto di massima per un’infrastruttura balneare regionale, sostenuto con convinzione da tutti i Comuni della Vallemaggia e per il quale si prospetta un importante aiuto finanziario del Cantone.

Questo progetto, che ha raccolto grande consenso in occasione della sua presentazione pubblica lo scorso anno e per il quale il Cantone prospetta un importante finanziamento a fondo perso, oggi permetterebbe di rivitalizzare l’Alta Vallemaggia dopo la batosta inferta dal nubifragio. L’attuale Municipio sta lavorando con impegno e responsabilità per portare avanti una proposta economicamente sostenibile, che anche Marco Bonetti potrebbe conoscere nei minimi dettagli se non avesse rassegnato le sue dimissioni dall’esecutivo dopo poche settimane dalla sua elezione.

Lo stesso Bonetti non può sapere inoltre che il Municipio si sta occupando seriamente anche del tema della scuola elementare. Occorre a questo proposito ricordare come nel 2022, per soli 9 voti di scarto, la popolazione di Cevio aveva detto “no” alla realizzazione di una nuova scuola che, se fosse stata approvata, avrebbe potuto dal prossimo anno accogliere i nostri bambini in un nuovo stabile confacente alle esigenze didattiche moderne.

Chi aveva promosso allora il referendum contro la decisione del Consiglio comunale aveva furbescamente garantito alla popolazione di avere nel cassetto un progetto migliore, che in tempi brevi avrebbe potuto essere realizzato. Anche in questo caso, come per la piscina, di alternative migliori, concrete e realizzabili non se ne sono viste.

Ora, con l’articolo apparso lo scorso 17 maggio e diffuso in tutto il Cantone, si tenta di confondere nuovamente le idee, mettendo pretestuosamente in competizione la realizzazione del Centro ricreativo turistico di interesse regionale col tema della defunta scuola. È il singolare caso del becchino che si duole per il morto, con il rischio di lasciare in eredità alle future generazioni un cimitero pieno di progetti irrealizzati.