Il nodo intermodale di Locarno-Muralto è un investimento per il futuro del Locarnese e di tutto il Ticino, fondamentale per una regione più connessa, attrattiva e sostenibile. Il progetto sottoposto in votazione è stato presentato durante più serate informative e ai locarnesi piace.
Un no cantonale a questa importante riqualifica questa volta risulterebbe incomprensibile. Per noi, come Ente Regionale per lo Sviluppo del Locarnese e Vallemaggia, questo progetto permetterà finalmente di realizzare un’infrastruttura strategica per lo sviluppo di tutta la regione. Migliorando mobilità, qualità urbana e accessibilità di questo comparto centrale da cui si sviluppa tutto il Locarnese. Pensiamo a come gli altri centri urbani del cantone abbiano già proceduto alla riqualifica delle aree attorno alle stazioni ferroviarie. Ebbene, nel Locarnese l’area in questione da decenni è rimasta identica, e risulta ormai assolutamente inadeguata. Persino i contrari sostengono di essere concordi sul fatto di sistemare il nodo intermodale. Ma la loro argomentazione tradisce l’intenzione contraria quando spiegano che “la situazione attuale in stazione funziona molto bene e garantisce un efficiente, perfetto e comodo collegamento col resto del cantone” (laRegione, 21 maggio 2025, p. 9). Tremila veicoli che passano attualmente da viale Cattori sono accettabili per i referendisti? Non è forse questo lo scempio vero e proprio che continuerà per decenni se non cogliamo l’occasione di investire ora per razionalizzare quanto la mancanza di regole abbandona all’attuale caos che è sotto gli occhi di tutti?
L’intera nostra regione necessita di quest’opera che connette centro e periferia, rafforza i legami tra i comuni, incentiva la residenzialità e le opportunità di sviluppo in tutto il Locarnese. Quel nodo intermodale è la porta del Locarnese. Stimola economia e turismo: una stazione moderna e accogliente è un biglietto da visita che attrae imprenditori e visitatori. Rende sostenibili altri grandi progetti del territorio, migliorando l’accesso a iniziative culturali, sportive e urbane già in corso o previste.
Tutte le istituzioni del Locarnese sono favorevoli a questo progetto. I finanziamenti federali sono disponibili ora: rinviare il progetto significherebbe perdere ulteriori risorse e occasioni di crescita anche per il cantone. La mobilità è da sempre essenziale per lo sviluppo di una regione. È già capitato una volta che il Locarnese abbia pagato lo scotto di un voto negativo cantonale in merito all’importante collegamento stradale con il Bellinzonese. Dal profilo dei costi l’attuale progetto non ha alcun impatto determinante e non è nemmeno lontanamente paragonabile al collegamento A2-A13. La nostra regione chiede questa volta di essere ascoltata, per evitare di trovarci ulteriormente penalizzati da una situazione geografica già complicata dal profilo dell’interconnessione. Nel Locarnese abbiamo bisogno di un sì per finalmente guardare avanti.