laR+ I dibattiti

Non è così che si migliora la scuola

(Ti-Press)

Non pochi ricorderanno le polemiche sorte al momento della nomina a capo della Sezione delle scuole medie superiori di due insegnanti (in job sharing) totalmente privi di esperienza nelle stesse scuole. Vi fu allora un ricorso per il non rispetto dei requisiti del bando: ricorso accolto dal Tribunale amministrativo, che decise l’annullamento delle nomine irritualmente confermate poi dal Consiglio di Stato. La questione giuridica ancora non si è chiusa poiché attualmente è pendente un secondo ricorso. È passato un anno e non possiamo che immaginare il disagio che hanno potuto vivere in questi mesi i responsabili designati e con quali difficoltà, anche emotive, essi abbiano potuto affrontare le sfide cruciali che attendono le scuole medie superiori: nuove disposizioni federali e necessità di rifondare i piani di studio cantonali, ma anche l’importante calo previsto del numero degli allievi e delle classi.

Ciò non toglie che alcune iniziative da loro intraprese proprio in queste ultime settimane suscitino perplessità nel corpo docenti. Ci riferiamo a due comunicazioni (la prima inviata il 12 giugno a tutti gli insegnanti, l’altra recapitata solo ai presidenti dei Collegi dei docenti il 17 giugno) giunte nelle sedi in pieno periodo di esami di maturità e di consigli di classe finali. Ci si permetta innanzitutto di soffermarci brevemente sulla tempistica scelta e sul tono usato nella seconda delle due missive. Non è certo la prima volta che ai docenti vengono infelicemente inviate comunicazioni importanti a ridosso della pausa estiva, ma non ci sembra di ricordare documenti ufficiali contenenti gaffe come quella che ha portato i capisezione a rivolgersi agli insegnanti, in uno dei periodi nel settore medio superiore più stressanti e impegnativi dell’attività docente, con le seguenti parole: “Le solive giornate ancora una volta accompagnano la fine dell’anno scolastico; anno intenso, ma che – grazie all’impegno di tutti – giunge placidamente al termine”. Un episodio, questo, che rafforza involontariamente l’idea che ai vertici della sezione vi sia qualche difficoltà a entrare in sintonia con ciò che succede nella quotidianità delle sedi scolastiche.

È certo più utile comunque occuparsi dei contenuti delle due iniziative. Entrambe sembrano a prima vista rispondere alla volontà di promuovere nuove forme di collaborazione. Ottimo dunque, iniziative benvenute! La prima lettera, inviata tramite le direzioni a tutti i docenti delle scuole medie superiori, mira all’annuale rinnovamento dei Gruppi cantonali di materia (composti da un rappresentante per ogni sede scolastica) che a partire dal prossimo anno saranno incaricati del compito di riscrivere il Piano cantonale degli studi liceali alla luce delle indicazioni federali contenute nel nuovo Piano quadro degli studi per le scuole di maturità (Pqs): un lavoro giustamente definito “di estrema importanza per il futuro dei Licei”. Peccato si rimanga nel vago circa gli oneri di lavoro, il mansionario e l’ammontare dello sgravio orario previsto per l’incarico. E poiché si cercano docenti che “rappresentino al meglio i gruppi di materia della loro sede”, c’è grande precisione nei requisiti richiesti per gli eventuali rappresentanti (qui l’ironia involontaria: la lingua batte dove il dente duole?): “Esperienza nell’insegnamento della disciplina e ottima conoscenza della propria sede, disponibilità… a collaborare con la Sims, competenza di mediazione e relazionale, spiccata capacità comunicativa e redazionale”.

La seconda lettera invece è indirizzata ai presidenti dei Collegi (figure annualmente indicate dai plenum per presiedere e moderare le riunioni). L’intenzione è quella di creare un “Collegio dei presidenti dei Collegi” che possa interfacciarsi con i responsabili della Sims favorendo così “una maggior collaborazione… fruttuosa per tutti”. Di sicuro si tratterebbe di un organismo non previsto né da leggi né da regolamenti che si verrebbe ad affiancare, nella comunicazione, al Collegio dei direttori. La lettera significativamente non è stata discussa con i direttori, che neppure l’hanno ricevuta in copia. L’iniziativa potrebbe anche essere letta come un tentativo di parzialmente delegittimare questi ultimi, ritenuti non sempre in grado di rappresentare i Collegi dei loro istituti, o forse colpevoli di avere avuto nel corso dell’anno qualche incomprensione nelle riunioni con i due nuovi capisezione. Qualcuno fa anche notare che i Collegi delle scuole medie superiori sono solo sette e che non dovrebbe essere così difficile per i due capisezione incontrarli un paio di volte nel corso di un anno scolastico. Perché mai infrapporre un’ulteriore struttura nella conduzione delle scuole?

Se queste iniziative fossero il frutto dell’innovazione portata dai nuovi responsabili nella gestione delle scuole medie superiori, preferiremmo dire, con fermezza, no grazie! Non è agendo in questo modo che si potrà migliorare la scuola.