La navigazione interna sui grandi laghi svizzeri si trova oggi a un bivio. Le sfide della sostenibilità economica e ambientale, il rinnovo delle flotte e delle infrastrutture, l’integrazione con il turismo e la mobilità locale richiedono una visione nuova e coraggiosa. Ma per vincerle serve una governance moderna, trasparente e cooperativa, che superi le rigidità del passato e guardi con lungimiranza al futuro.
Il contesto è noto: sul Lago Maggiore, la collaborazione tra la Società Navigazione Lago di Lugano (Snl) e la Gestione Governativa Navigazione Laghi (Ggnl) italiana, attraverso il Consorzio dei Laghi, ha portato progressi concreti, ma permangono tensioni gestionali, criticità finanziarie e una flotta che fatica a rinnovarsi. Sul Lago Lemano, la Compagnie Générale de Navigation (Cgn) affronta la crisi di sostenibilità della flotta, sostenuta dagli investimenti pubblici dei Cantoni azionisti.
La Confederazione, pur svolgendo un ruolo di supervisione e regolazione, offre un sostegno finanziario limitato e la pianificazione strategica federale è ferma dal 2014. L’incertezza nella ripartizione delle competenze tra Confederazione e Cantoni, specie nei rapporti transfrontalieri, rischia di paralizzare gli investimenti e di rallentare l’innovazione. Per superare questa impasse, è necessario rivedere la Convenzione italo-svizzera del 1992, aggiornandola alle sfide ambientali e tecnologiche attuali e integrando i principi della Convenzione di Helsinki sulle acque transfrontaliere. Ma non basta aggiornare la cornice normativa: serve una cabina di regia strategica che coordini investimenti, innovazione e servizi, coinvolgendo tutti gli attori in campo. È questa la missione che potrebbe essere affidata a Piloti – Piemonte Lombardia Ticino, una società transfrontaliera pensata per pianificare, innovare e coordinare la navigazione sui grandi laghi italo-svizzeri.
L’attuazione della proposta prevede una prima fase di revisione della Convenzione, seguita dalla costituzione di Piloti e dall’avvio delle attività di pianificazione strategica e gestione integrata dei servizi, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione del territorio. È anche possibile ipotizzare che le nuove concessioni, in scadenza nel 2026, possano già essere adattate al futuro assetto della Convenzione, anticipando gli effetti del nuovo quadro normativo in attesa della ratifica da parte dei due governi. Questo approccio ridurrebbe i rischi di discontinuità operativa e favorirebbe una transizione più fluida.
La crisi attuale della Snl potrebbe trovare soluzione proprio nel contesto di questo cambiamento organizzativo. L’avvio della transizione potrebbe essere accompagnato da crediti pubblici ponte, che garantirebbero la continuità operativa e colmerebbero il differenziale di capacità di finanziamento tra Snl e Ggnl. Un sostegno finanziario mirato e temporaneo permetterebbe alla Snl di superare le difficoltà attuali e di allinearsi gradualmente alle nuove strategie di sostenibilità e innovazione.
La rinnovata sensibilità federale nei confronti della funzionalità e dell’intermodalità della navigazione interna potrà determinare benefici significativi anche per altre aree interessate, come il Lago Lemano, il Lago di Costanza, le aree lambite dal Reno e, più in generale, gli specchi d’acqua interni alla Confederazione. Una visione ampliata favorirà una gestione più integrata e sostenibile delle risorse idriche e dei trasporti lacustri su scala nazionale e transfrontaliera.
Esistono già modelli di successo in Europa, come la Vsu sul Lago di Costanza, che dimostrano come la cooperazione tra Stati sia fattibile e vantaggiosa. La costituzione di Piloti si inserisce quindi in una tradizione europea di governance condivisa e transfrontaliera, che ha saputo garantire servizi di qualità, sostenibilità ambientale e sviluppo economico nei territori di confine.
In conclusione, la navigazione interna rappresenta una risorsa strategica per il futuro della Svizzera e dei suoi territori di frontiera. Per valorizzarla servono volontà politica, coraggio nell’innovazione e una governance capace di superare le frammentazioni del passato. Solo così la navigazione interna potrà diventare una vera alternativa di mobilità sostenibile e un motore di crescita per i grandi laghi condivisi tra Svizzera e Italia.