Il prossimo 14 aprile il Gran Consiglio si pronuncia su un’iniziativa volta a facilitare le deroghe per la refezione obbligatoria nella scuola dell’infanzia. Il modello ticinese aiuta le famiglie che necessitano di conciliare casa e lavoro. D’altra parte, il Ticino è l’unico Cantone che obbliga i bambini da tre anni e mezzo-quattro a stare per ben sette ore di fila in classe, compresa l’obbligatorietà della mensa. Poche famiglie chiedono una deroga alla frequenza della mensa per valide ragioni, mediche o altre certamente legittime. Ma non riescono a ottenerla. È risaputo che in diversi Cantoni oltralpe vi è maggior sensibilità ed attenzione alle fragilità dei bambini; e dove l’obbligo scolastico inizia solo a cinque anni, e solo per le ore del mattino. Sappiamo che diverse famiglie ticinesi che si sono viste rifiutare la deroga, si sono trasferite nel vicino Cantone Grigioni per meglio rispondere ai bisogni dei loro bambini. La scuola elementare ticinese tiene giustamente conto dell’alta sensibilità che si è scoperta nel 20% dei bambini; ragione di più per venire incontro a quelli in età prescolastica che richiedono ancora più attenzione. Spero che il Gran Consiglio tenga presente in modo inclusivo le gravi difficoltà che questi bimbi possono incontrare già in tenera età con un carico orario troppo impegnativo.