laR+ Lettere dei lettori

L’incoerenza e l’ipocrisia pacifista

Amjad Taha, studioso e attivista degli Emirati Arabi, ha recentemente scritto un articolo in cui ricorda l’atteggiamento ipocrita di Canada, Francia e Regno Unito nei confronti di Israele contro cui recentemente hanno minacciato ritorsioni a causa del conflitto a Gaza. Taha ripercorre tutti i conflitti che questi Paesi hanno combattuto contro il terrorismo islamico negli ultimi decenni. Operazioni durante le quali a suon di bombe e non certo di aiuti umanitari, sono state sterminate decine di migliaia di persone. Mali, Siria, Libia ecc. In Iraq le vittime si stimano tra 150’000 e 600’000. Operazioni Impact, Serval, a Bassora e Falluja ad es. in cui, a seguito di 4 soldati britannici uccisi, hanno provocato 4’000 morti. Guerre condotte per gli interessi di Francia, Canada, Gran Bretagna. Ora qualcuno invoca che Cassis segua la loro strada e alzi la voce contro Israele al quale è stata dichiarata guerra il 7 ottobre. La conseguenza sarebbe probabilmente un allargamento anche qui da noi della global intifada ampiamente preannunciata da Hamas, cioè sottomettersi al terrorismo denunciando chi lo sta combattendo attivamente. A Washington con l’attacco contro i due diplomatici israeliani ne abbiamo avuto un assaggio. Anche la stampa di casa nostra, in particolare questo giornale, si sta prodigando attivamente a propagandare la falsa causa palestinese, che in realtà è la causa di Hamas. Un esempio di chi ragiona con i paraocchi dell’ideologia, senza avere ben chiaro il quadro generale e globale della situazione. La guerra e i morti si fermerebbero il giorno dopo il rilascio di tutti i 58 ostaggi ancora in mano ai terroristi. Di fatto è ciò che Hamas non vuole perché la sua causa si nutre della guerra.