Secondo Norman Gobbi, l’arrocco leghista vuole “stimolare la dinamicità del Consiglio di Stato a favore del Ticino” (intervista alla Rsi del 2 giugno). Posizione alquanto pretestuosa. Se veramente Gobbi volesse favorire l’avvento di nuove idee ed energie, non dovrebbe far altro che ritirarsi alla fine della legislatura, per dare spazio ad altre persone. Perché la definizione di “culo di pietra”, utilizzata spesso dal fondatore della Lega Giuliano Bignasca per indicare quei politici che mai si tiravano da parte, calza proprio a pennello a Norman Gobbi, da 14 anni in Consiglio di Stato (che saranno 16 a fine legislatura) e che a partire dal 1996 ha occupato diverse altre cariche politiche. Dietro a questo cambiamento di dipartimenti in realtà ci sono calcoli di opportunità elettorali e non certo il bene di noi cittadine e cittadini.