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Ombre russe

La morte, dai tempi sospetti, del ministro dei Trasporti Roman Starovoit, appena sollevato da Putin, fa seguito a una lunga scia di decessi poco chiari

In sintesi:
  • Corruzione o altro? Forti dubbi anche sulle date dell’apparente suicidio. E con i precedenti di Mosca, tutto è possibile
  • Lasciando da parte i troppi casi di quanti sono volati dalle finestre, una morte eccellente – rimasta senza risposte – è quella di Evghenij Prigozhin, amico di Putin e fondatore della compagnia di mercenari Wagner
Roman Starovoit
(Keystone)
9 luglio 2025
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Giallo, mistero, evento inspiegabile. Dall’inizio dell’intervento armato russo in forze in Ucraina nel febbraio 2022, oltre una ventina sono gli alti ufficiali del potere federale che hanno perso la vita in maniera strana. A loro va aggiunto un paio di dozzine di manager di rilievo dell’industria energetica. Sorge subito una domanda: come è possibile che vi sia una moria del genere nell’establishment del gigante slavo? Pure coincidenze, periodo sfortunato o c’è altro?

Sembra quasi che la Russia sia tornata indietro di decenni, al periodo delle lotte intestine successive alla Rivoluzione d’ottobre. Colpisce l’ultimo lutto in ordine di tempo. Lunedì mattina il Cremlino licenzia il ministro dei Trasporti senza fornire – sorprendentemente – spiegazioni ufficiali. Tutti pensano subito che tale scelta sia stata causata dal “collasso” che ha paralizzato treni e aerei a Mosca e a San Pietroburgo durante il passato weekend.


Keystone
In volo sopra la Crimea con Putin

Nel primo pomeriggio, sempre di lunedì, giunge la clamorosa notizia che il corpo di Roman Starovoit è stato ritrovato senza vita. L’elemento che lascia attoniti è che fonti estremamente attendibili, citate dalla (timorosa) stampa russa, hanno riferito dopo alcune ore che il cadavere dell’ex ministro era stato trovato, in realtà, due giorni prima, ossia sabato. Sabato?

A riconoscere Starovoit, riportano le cronache giornalistiche, non è stata la moglie che gli ha dato due figli, ma la sua giovane assistente con cui il politico conviveva da quattro anni. La versione più accreditata dagli inquirenti della morte è il suicidio. Starovoit non era una persona qualsiasi, basta leggere la sua biografia. Fondamentale è stata negli anni Novanta la sua esperienza di lavoro al Municipio di San Pietroburgo, dove si sono fatti le ossa non solo Putin ma anche quasi tutti gli odierni vertici dello Stato.

Le motivazioni del possibile gesto estremo non sono chiare. La più verosimile è che Starovoit, già governatore della regione di Kursk tra il 2018 e il 2024, stava per essere arrestato per corruzione. Avrebbe intascato mazzette per la costruzione delle fortificazioni nella regione di Kursk, assaltata poi dagli ucraini, con successo, nell’agosto 2024. Il suo vice, scrive la stampa moscovita, avrebbe fornito prove contro di lui e la sua squadra. A questo punto Starovoit l’avrebbe fatta finita. Sarà veramente andata così? Mah.


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Il corpo di Starovoit dopo il ritrovamento

Lasciando da parte i troppi casi di quanti sono volati dalle finestre costantemente aperte, una morte eccellente – rimasta senza risposte – è quella di Evghenij Prigozhin, il “cuoco”, amico personale del capo del Cremlino e fondatore della compagnia di mercenari Wagner, colui che due anni fa, nel giugno 2023, iniziò una ribellione armata, inscenando una “marcia per la giustizia”. Il suo aereo è esploso misteriosamente in volo, dopo essere partito da Mosca, due mesi dopo. I media hanno raccontato delle tante corone di fiori, alcune anonime, recapitate al cimitero al tempo del funerale.

E che dire, facendo un passo dalle parti dell’opposizione, del carcerato Aleksej Navalny lasciato inspiegabilmente all’aria aperta, per ore, nel bel mezzo dell’inverno polare? Forse dovrà sorgere in Russia una nuova epoca per essere sicuri della verità su tutti questi strani casi.