laR+ LA TRAVE NELL’OCCHIO

I predatori della democrazia 

Oggi siamo guidati da figuri che sono dei casi clinici travestiti da politici: c’è solo l’imbarazzo della scelta, e non c’è discriminazione di genere!

In sintesi:
  • La politica europea, pusillanime e codarda, sta a guardare l’annientamento deliberato di un popolo
  • l’iniziativa della flottiglia è un fatto umanitario ma allo stesso tempo una difesa dello Stato di diritto
(Keystone)
9 settembre 2025
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La flottiglia è partita per Gaza, carica di umanità. Netanyahu, il genocida, li considera terroristi e il ministro Ben Gvir garantisce agli attivisti il carcere duro. Il cinismo spietato degli ultraortodossi è diventato nel governo israeliano uno status collettivo. Elias Canetti considerava il cinismo una forma di alienazione che impedisce una vera presa di responsabilità morale e genera un processo di disumanizzazione dell’altro: infatti i palestinesi non sono esseri umani, solo numeri e cose ingombranti da cancellare. E la politica europea, pusillanime e codarda, sta a guardare l’annientamento deliberato di un popolo: qualche riprovazione di rito ma nessun intervento concreto e decisivo per bloccare l’immane tragedia.

Lo scrittore e poeta Vanni Bianconi, che con altri intellettuali sta facendo rotta per Gaza, precisa: l’iniziativa è un fatto umanitario ma allo stesso tempo una difesa dello Stato di diritto (che l’Europa della politica – aggiungo io – sta rinnegando con passiva e colpevole condiscendenza). Ha ragione e condivido: lo Stato di diritto non è più l’affare della politica di questi politici che hanno smarrito il controllo dei valori democratici. Di fronte al fallimento della politica è la società civile ad assumersi la tutela della carta dei diritti. La flottiglia umanitaria sta clamorosamente evidenziando la spaccatura definitiva e drammatica fra una parte forse ancora minoritaria, ma attiva e vitale, della società civile e la politica di oggi dominata dall’arroganza, dalla legge del più forte, dalle bramosie neo-imperialiste di alcuni Paesi. Il mondo di oggi (difficile contestarlo) è succube del narcisismo maligno di alcuni personaggi che dominano la scena, Trump in testa: fanno della prevaricazione e del dispregio di ogni diritto la loro bandiera. È una vergognosa pagina che condanna un’intera generazione.

Oggi siamo guidati da figuri che sono dei casi clinici travestiti da politici. Per spiegare i loro comportamenti non servono i politologi: ci vogliono degli psichiatri, ma – soggiunge qualcuno – debbono essere molto bravi. Erich Fromm già nel 1964 introdusse per loro la categoria dei narcisisti maligni e ne illustrò le caratteristiche: mancanza di empatia, assenza di rimorso, tendenza a ferire e manipolare gli altri, disumanizzazione delle persone con cui entra in relazione, percezione grandiosa di sé stesso. Credo che sia agevole dare nome e cognomi ai membri della categoria: c’è solo l’imbarazzo della scelta, e non c’è discriminazione di genere! Al loro seguito un gran numero di imbecilli ossequiosi (con propensione all’emulazione) che, con grave colpa nostra, abbiamo la tendenza a sottostimare e ci ostiniamo a votare. Vilfredo Pareto ci aveva informati con largo anticipo: ogni società rischia la decadenza quando la politica diventa ostaggio della mediocrità e dell’autoreferenzialità. I fatti del mondo ci indicano che il fenomeno è in corso. Mattarella (raro esemplare di statista di grandissima levatura morale) al cospetto dello scempio in corso da parte di governanti con “ebbrezze di potere” per “presunti interessi nazionali” ci avverte che abbiamo perso la “centralità del diritto internazionale” e “la regressione” è in corso. Difficile invertire la rotta: non ci sono in circolazione né gli Adenauer né i De Gasperi. Le armi di distruzione di massa esibite dai narcisisti maligni delineano il nuovo mondo degli imperi: non sono sicuro che sia particolarmente piacevole.

Ho sempre avuto scarsa fiducia nelle buone intenzioni del genere umano e nella sua propensione alla ricerca del bene comune. Il principio della sopraffazione dell’altro mi pare essere una costante della storia: il Ministero della Guerra riesumato da Trump e le varie esibizioni a Est delle armi di distruzione di massa non mi incoraggiano a cambiare opinione. La sopraffazione oggi è diventata un tratto della nuova politica a cui le democrazie esauste stanno soccombendo. Ma la flottiglia per Gaza mi fa pensare che forse non tutto sia perduto.