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Cupra Terramar VZ eHybrid: impatto scenico, carattere misurato

Design filante e abitacolo ricercato accompagnano una guida dinamica ma misurata e una notevole efficienza

I caratteristici tratti dello stile Cupra arricchiscono il look ricercato e dinamico della Terramar, Suv di classe intermedia con solida abitabilità per l’intero equipaggio
17 novembre 2025
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L’ultimo modello ad arricchire l’ampia gamma della divisione sportiva di Seat prende le forme di un filante SUV di taglia intermedia. La Terramar spicca per il design dalla chiara impostazione sportiveggiante, combinando linee sinuose e un frontale espressivo in una silhouette d’impatto. Nonostante profilo e proporzioni slanciate suggeriscano una presenza su strada più importante, la lunghezza resta comunque contenuta in 4,52 metri. La base tecnica della vettura poggia sulla collaudata e versatile piattaforma MQB evoluta, già impiegata in numerosi altri modelli del gruppo Volkswagen, inclusa la Formentor, di cui la Terramar può essere considerata la “sorella maggiore”. Rispetto a quest’ultima, sfoggia una zona posteriore più sviluppata e un passo leggermente più lungo, a tutto vantaggio dell’abitabilità posteriore.

L’esemplare provato adotta la meccanica ibrida ricaricabile più potente, identificata dalla denominazione VZ (“veloz”, in spagnolo “veloce”), che sulla carta promette un quadro prestazionale di buon livello. Al 4 cilindri turbo da 1,5 litri e 177 cv si affianca un’unità elettrica da 116 cv, alimentata da una batteria al litio di capacità piuttosto importante, pari a 19,7 kWh netti. I tempi di ricarica si aggirano intorno alle due ore e mezza in corrente alternata da 11 kW, mentre con colonnine a corrente continua – fino a 50 kW – è possibile passare dal 10 all’80% in circa 26 minuti. La trazione è esclusivamente anteriore e il cambio è affidato a un’unità automatica a doppia frizione a sei rapporti.

L’abitacolo convince per il design e la caratterizzazione sportiva, grazie soprattutto alla plancia scenografica, avvolgente e curata nei dettagli. Le forme, le texture e gli accostamenti cromatici sono originali e ben riusciti, anche se la qualità dei materiali non appare complessivamente tra le più pregiate della categoria. Ottima invece la sistemazione del conducente, che può contare su una seduta ben avvolgente. Molto piacevoli sia il display digitale della strumentazione, sia lo schermo principale da 12,9” al centro della plancia, che integra nella parte inferiore i comandi touch del climatizzatore: non praticissimi come i classici tasti fisici, ma comunque sempre accessibili. Buona anche l’abitabilità in seconda fila, dotata di climatizzazione indipendente, sedute regolabili longitudinalmente e schienali frazionabili, mentre il bagagliaio – con 400 litri di capacità – risulta più ridotto rispetto alle altre versioni.

Sul piano della guida, le prestazioni della versione ibrida ricaricabile VZ sono decise ma, al tempo stesso, meno intense e lineari rispetto a quanto lascerebbe presagire la potenza combinata, complice la massa e le caratteristiche proprie del sistema ibrido. Una volta esaurito l’apporto della componente elettrica – che, a batteria scarica, si riduce a semplici “boost” temporanei – scatti e riprese calano sensibilmente, affidandosi quasi esclusivamente al motore termico. Quest’ultimo è prestante il giusto, ma un po’ sottotono per la mole complessiva del mezzo, come già riscontrato su altri modelli del gruppo Volkswagen con la stessa unità. Analogamente a questi, anche qui le accelerazioni più vigorose – peraltro notevoli – sono accompagnate da una marcata reazione di coppia al volante (inevitabile, vista la sola trazione anteriore), percepibile soprattutto nei rapporti più bassi.

Il dinamismo di base della vettura resta comunque sano e invitante: lo sterzo è pronto, preciso e progressivo; il pedale del freno restituisce un ottimo feeling; e l’agilità intrinseca, unita all’eccellente aderenza garantita dalle coperture Continental SportContact 6, sostiene adeguatamente una maneggevolezza generale di buon livello. Potenziale che, tuttavia, viene attenuato dagli interventi del controllo di stabilità e di trazione, troppo preventivi non appena si accennano inserimenti o cambi di direzione più decisi, anche quando gli stessi controlli vengono disinseriti. Una caratteristica, anche questa, già riscontrata su altri modelli del gruppo VW con la stessa motorizzazione, ma non sugli stessi modelli equipaggiati con propulsori differenti.

Dalla Terramar ibrida plug-in più potente non bisogna dunque aspettarsi una spiccata dinamicità, nemmeno nella modalità di guida più sportiva (CUPRA), che irrigidisce l’assetto e aggiunge una sonorità artificiale di sottofondo un po’ troppo evidente e non del tutto riuscita. Il pieno potenziale dinamico della Terramar si esprime verosimilmente con l’altra motorizzazione disponibile per la versione VZ, ovvero il classico 2.0 turbo benzina da 265 CV con trazione integrale.

Detto questo, la Terramar si fa comunque apprezzare come SUV familiare equilibrato e piacevole da condurre anche su ritmi allegri ma misurati. Non meno curata, infine, l’efficienza complessiva: a batteria scarica i consumi di benzina restano contenuti (circa 6-7 l/100 km, anche in autostrada), mentre a pieno carico la marcia puramente elettrica può estendersi fino a circa 100 km reali. Un valore di tutto rispetto.

Scheda Tecnica

ModelloCupra Terramar
Versione1.5 eHybrid VZ
MotoreSistema ibrido plug-in con 1.5 benzina turbo e unità elettrica
Potenza, coppia272 cv, 400 Nm
TrazioneAnteriore
CambioDoppia frizione a sei rapporti
Massa a vuoto1’829 kg
0-100 km/h7,3 secondi
Velocità massima215 km/h
Consumo medio0,5 l/100 km + 18,6 kWh/100 km (omologato)
Prezzo62’700 Chf