Il 21 maggio a Lugano il primo evento del genere in una chiesa, per sensibilizzare la comunità cristiana e promuovere l’inclusione delle persone Lgbtq+
Buongiorno, ecco le notizie principali di oggi.
È un evento che sa di svolta: la Basilica del Sacro Cuore di Lugano ospiterà il 21 maggio una veglia di preghiera contro l'omobitransfobia, organizzata dall'Azione cattolica ticinese, dalla Chiesa cattolica cristiana della Svizzera e dalla Chiesa evangelica riformata ticinese. Emilio Motta, coordinatore del progetto ‘La Porta Aperta’ di Act, sottolinea l'importanza di questo evento, che mira a sensibilizzare la comunità cristiana e a costruire ponti di dialogo con le persone Lgbtq+. La veglia rappresenta un passo significativo verso l'inclusione e la lotta contro le discriminazioni. Le critiche? “Non c’è nulla di controverso”. ➜ Leggi
Don Gianfranco Feliciani annuncia il suo prossimo congedo dalla parrocchia di Chiasso, dopo 24 anni di servizio. A 73 anni, il sacerdote sottolinea l'importanza di preparare una transizione graduale per la comunità, evitando sorprese e garantendo continuità. La sua presenza è stata significativa per la parrocchia, affrontando temi sociali e politici con coraggio. ➜ Leggi
Il Consiglio di Stato ha deciso di mettere sotto tutela cantonale il quartiere San Giovanni di Bellinzona, riconoscendone il valore architettonico e storico. Questa decisione fa parte di un piano più ampio per proteggere beni culturali significativi nella regione, come la Cattedrale (Officine Ffs), la fontana della foca, il palazzo governativo e ville sparse. L’atto governativo, un documento di 177 pagine, è però stato pubblicato privo delle parti inerenti i 35 ricorsi interposti sui singoli oggetti, forse per una questione di privacy. ➜ Leggi
Dopo lunghe trattative, Stati Uniti e Ucraina hanno firmato un accordo per lo sfruttamento dei minerali rari. "Conoscendo gli ucraini da vicino e avendo osservato sorpreso le tecniche di negoziazione dell’Amministrazione Trump, la sensazione più immediata è stata che Kiev sia riuscita nell’impresa di vendere agli americani “la fontana di Trevi”, come in un film di Totò. È vero, l’Ucraina è un Paese ricco di risorse (...) Eppure sfruttare queste risorse oggi è difficile (dal punto di vista tecnico) e costoso, come assicurano i più recenti studi specialistici. Ne vale poi la candela? Ma se Trump voleva la “fontana di Trevi”, perché non dargliela"? Il commento di Giuseppe D'Amato. ➜ Leggi
Buona lettura.