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Ragni velenosi: ‘Nessun permesso necessario’

Così la veterinaria cantonale aggiunta sulla tarantola di Carasso. Nell’edizione odierna anche letteratura, islamofobia e il Casinò di Lugano denunciato

13 settembre 2025
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La tarantola catturata nei pressi di un asilo a Carasso ha generato stupore e preoccupazione, ma i grandi ragni velenosi non autoctoni possono “essere facilmente reperiti in commercio” senza dover chiedere alcuna autorizzazione, visto che “la legislazione in materia di protezione degli animali non contempla gli invertebrati, per i quali non sono definiti i requisiti di spazio e allestimento per la detenzione”. Lo spiega a Fabio Barenco la veterinaria cantonale aggiunta Chiara Menegatti. Emanuele Besomi, presidente della Società protezione animali Bellinzona (Spab) che ha catturato la migale a Carasso, rimarca come la detenzione di animali esotici pericolosi debba essere “limitata a persone esperte”.

“Quello che voglio io è irrealizzabile: recensioni positive, ma scrivendo libri scomodi”. Parole di Fabio Bacà, scrittore italiano che per Adelphi sta per pubblicare il suo nuovo libro, ‘L’era dell’acquario’, di cui laRegione pubblica un estratto inedito. Domani alle 15.30 Bacà sarà al Teatro Sociale ospite di Babel20!, l’edizione del ventennale del festival di letteratura e traduzione in corso a Bellinzona. Virginia Antoniucci l’ha intervistato.

‘L’Occidente, l’Altro e il convitato di pietra’ è il titolo dell’editoriale odierno a firma Nelly Valsangiacomo, che sottolinea come nell’utilizzo della parola ‘antisemita’ – “stigma sociale, ed è giusto così” – basti sostituire ‘ebreo’ con ‘musulmano’ e il quadro cambia radicalmente, con l’islamofobia che scivola inosservata nei discorsi politici, nei media, nelle leggi, aprendo a una doppia morale.

Il Ministero pubblico ha avviato un procedimento penale nei confronti del Casinò di Lugano per presunte infrazioni alla Legge federale contro la concorrenza sleale e alla Legge federale sulla protezione dei marchi. L’inchiesta è scattata in seguito alla querela sporta da una società milanese che ha collaborato con la casa da gioco luganese. Il presidente del Consiglio di amministrazione del Casinò di Lugano Emanuele Stauffer, interpellato in merito da Alfonso Reggiani, si dice tranquillo e respinge le accuse.

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