Il festival valuta la reintroduzione, pro tempore, dello schermo storico così come richiesto dalla piazza

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Nel pezzo, Davide Martinoni offre una panoramica sulla possibile reintroduzione dello schermo del Vacchini al Film Festival di Locarno, previsto per il 2026. La decisione, influenzata dalle pressioni della piazza, prevede un utilizzo temporaneo dell’iconica struttura, progettata dal grande architetto locarnese, in attesa di una nuova visione a 360° sull’architettura della rassegna. Resta il nodo dei costi: montaggio e smontaggio verranno messi a concorso.
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Il commento di oggi è firmato da Simonetta Caratti che mette in evidenza il crescente malessere psicologico tra i giovani, aggravato dall'uso eccessivo degli smartphone. Secondo uno studio, quasi la metà degli adolescenti in Svizzera mostra segni di disagio, mentre il 20% dei giovani adulti presenta sintomi depressivi. Caratti critica l'ipocrisia degli adulti che chiedono ai ragazzi di disconnettersi, mentre loro stessi faticano a farlo. Propone una "pausa digitale" anche per gli adulti perché i giovani ci guardano, ci imitano. In un mondo che sta dimenticando l’incontro e l’ascolto, insegnare la presenza è forse il gesto più rivoluzionario.
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Nell'articolo, Cristina Pinho mette in luce le criticità giuridiche di una proposta parlamentare ticinese che prevede l'addebito dei costi per interventi di polizia a chi provoca disordini o manifesta illecitamente. Secondo la titolare della cattedra di diritto costituzionale svizzero all’Università di Neuchâtel, Nesa Zimmermann, l’iniziativa ticinese per far passare alla cassa i manifestanti è giuridicamente problematica perché mina la libertà di riunione. Tra gli aspetti problematici, secondo l'esperta, la volontà di equiparare il semplice perturbamento del traffico agli atti di violenza.
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In Cultura una pagina è dedicata alla straordinaria vita di Ruun Cali, una donna somala che, dopo aver vissuto esperienze traumatiche di violenza e abbandono, ha trovato una nuova vita, un futuro come cuoca tra le Alpi svizzere. La sua avventura, una storia di rinascita, narrata nel libro "Portata dal vento. Il mio cammino da Mogadiscio ad Airolo", racconta un viaggio di sofferenza e resilienza culminato nella costruzione in Somalia di un orfanotrofio per bambini abbandonati.
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Nelle pagine di Bellinzona, Marino Molinaro descrive come il rallentamento congiunturale stia influenzando le finanze di Bellinzona, con un previsto incasso di 120mila franchi in meno dalle persone giuridiche: cifre non eclatanti, anzi irrisorie rispetto ad altri centri elvetici il cui indotto dipende in misura maggiore dalle persone giuridiche. Intanto solo due aziende locali su una ventina segnalano impatti diretti dai dazi statunitensi: questo l’esito di un sondaggio fatto dalla Città.
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