Curling

Silvana Tirinzoni e compagne a caccia di una medaglia iridata

Ai Mondiali sudcoreani le elvetiche puntano al podio, forti anche dei consigli di Mirjam Ott. Ma le favorite per il titolo sono le canadesi

‘Di gran lunga il torneo più difficile in assoluto’
(Keystone)
13 marzo 2025
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Dopo quattro ori e un argento, ai Campionati del mondo che si aprono sabato in Corea del Sud, nel mirino della Svizzera di Silvana Tirinzoni c'è una sesta medaglia. E per creare le premesse ideali per riuscire a mettersela al collo, lo staff tecnico del quartetto rossocrociato è stato impreziosito da Mirjam Ott.

Da quando Silvana Tirinzoni e Alina Pätz hanno fatto coppia, nel 2018, il Cc Aarau ha raggiunto ben cinque finali iridate, inanellando una striscia positiva di addirittura 42 vittorie consecutive. Sulla scorta di questo impressionante ruolino di marcia, a Uijeongbu, Selina Witschonke, Carole Howald, Tirinzoni e Pätz, oltre alla sostituta Stefanie Berset, non possono che puntare a un'altra medaglia.

Stagione in chiaroscuro

A pensarla così è la stessa Pätz, che tuttavia parla di una stagione in chiaroscuro: «Ci sono altre formazioni che sono presenti in Corea del Sud che questa stagione si sono comportate meglio di noi», sottolinea la 35enne. Certo, agli Europei di Lohja, in Finlandia, a fine novembre le elvetiche per la seconda volta consecutiva avevano vinto il titolo continentale, chiudendo nuovamente imbattute. Ma in due dei quattro appuntamenti del Grande Slam stagionali sono state eliminate già allo stadio dei quarti di finale.

Come se non bastasse, Silvana Tirinzoni e compagne in febbraio si erano dovute accontentare del terzo posto ai Campionati svizzeri, con la conseguenza che ai prossimi Europei sarà la compagine della skip Corrie Hürlimann a rappresentare la Svizzera... «No, effettivamente questo non è il modo migliore per presentarsi al via della rassegna iridata», ammette la stessa Tirinzoni. Che tuttavia si dice convinta che questi campionati nazionali «non intaccano la nostra fiducia. Abbiamo assimilato abbastanza velocemente l'esito di quella competizione, e abbiamo anche capito quali sono stati i motivi del risultato».

Una consulente di lusso

L'impazienza della skip 45enne è ancora maggiore considerando che questi Mondiali si giocano in Asia: «Di solito questo genere di gare si disputano in Occidente. Per noi sarà dunque qualcosa di nuovo, e pertanto l'eccitazione è ancora maggiore, perché non sappiamo esattamente cosa ci attende».

In Corea del Sud le elvetiche potranno contare sui consigli di una consulente d'eccezione, oltre al coach Pierre Charette. Lo staff tecnico è infatti stato arricchito da Mirjam Ott, 53enne ex giocatrice di alto livello che aveva vinto l'argento olimpico a Salt Lake City nel 2002 e a Torino quattro anni più tardi. «Mirjam ha molta esperienza e sa benissimo cosa significhi non più giocare a curling: vede le cose in modo diverso e questa può essere una prospettiva che può rivelarsi estremamente preziosa per noi», si felicita Alina Pätz.

Per Mirjam Ott, che dovrebbe confermare questa funzione fin dopo le Olimpiadi invernali del 2026, questo incarico è stato una sorpresa. Ma non ci ha dovuto riflettere più di quel tanto. Cosa potrà dare alla squadra svizzera? «Mi sono già trovata nei loro panni, ma in qualità di coach si vedono le cose in modo completamente differente, si ha una più ampia visione d'assieme. Si tratta di un insieme di tanti piccoli aspetti mentali, indispensabili da curare per sentirsi al meglio. Un ulteriore vantaggio è il fatto che conosco già tutti».

Canadesi favorite

A tenere a battesimo i Mondiali delle elvetiche, sabato, sarà la sfida contro gli Stati Uniti. Le squadre classificate al primo e al secondo posto al termine del Round Robin si qualificheranno direttamente per le semifinali, mentre quelle piazzate dalla terza alla sesta posizione si affronteranno nei quarti di finale. A vestire i panni delle favorite sono le canadesi, detentrici del titolo, della skip Rachel Homan. «Il Campionato mondiale è di gran lunga il torneo più difficile in assoluto – evidenzia Tirinzoni –. È estremamente faticoso, ragion per cui occorre essere pronti». Ai più, i successi ottenuti a questi livelli dalla compagine del Cc Aarau potrebbero sembrare scontati, ma alla prova dei fatti non è affatto così.