Il ticinese che milita in Italia: ‘È il sogno di tutti’. Qualificazioni mondiali, Svizzera in Kosovo senza doveri di classifica
A Pristina la Svizzera del basket si presenterà sabato senza nessun “dovere” di classifica, avendo già vinto il suo gruppo nelle prequalificazioni al Mondiale del 2027 grazie a un percorso netto: 5 partite, 5 vittorie, l’ultima, molto convincente, giovedì sera contro l’Irlanda. Soprattutto per la forza e la profondità di un gruppo che, in assenza di tanti giocatori, ha dimostrato di saper comunque convincere. Metti insieme, infatti, il blocco del Friborgo assente (ritiri dalla nazionale compresi come Kazadi o Cotture), chi ormai non fa più parte dell’ultimo progetto (i fratelli Mladjan ad esempio), ed eccoci nella nuova realtà targata Ilias Papatheodorou, il coach greco anche domani darà spazio a nuovi volti. Su tutti, il prossimo ticinese che vestirà la prestigiosa maglia della nazionale svizzera, ovvero Nicolò Isotta (22 anni), che in Italia milita in serie B nella Crifo Wines - Ruvo di Puglia. Ventisei partite giocate, con una media di 11 punti, 3,5 rimbalzi e 1,7 assist a partita. Giocando 21 minuti a partita.
Non un vero debutto in rossocrociato, avendo indossato le maglie di U16, U18 e U20, con 26 partite ufficiali e una media di 16 punti a confronto, ma con la canotta della massima selezione sì. Il tutto facendo parte già del gruppo che ha battuto l’Irlanda.
«Sì, è una bellissima emozione. Fa parte del percorso di crescita, ed è stato giusto così che per la prima esperienza fossi assieme alla squadra, ma non ancora a referto. Ho davanti giocatori più esperti di me e ho solo da imparare. Sperando di esserci domenica, viste anche alcune assenze già annunciate».
E così dovrebbe essere (condizionale d’obbligo), anche perché coach Papatheodorou a fine incontro ci ha dato questa indicazione per la sfida di Pristina. Insomma, il debutto “tra i grandi” sembra alle porte: «Rispetto alle nazionali giovanili chiaramente questa maglia pesa maggiormente, è il sogno di tutti, la più ambita. Una bella emozione pensarci. Aver passato il turno è stato un traguardo importante per noi, speriamo di continuare così. Ci saranno altre partite, il cammino è lungo per un sogno chiamato Mondiale, però intanto stiamo creando un gruppo di 15-20 giocatori che in futuro magari riuscirà ad andare ad esempio a un Europeo».
Un po’ tutti parlano di gruppo, come Fofana o Mbala dopo il successo contro l’Irlanda: «È un gruppo solido, con giocatori professionali, che hanno molto da insegnare. Una bellissima esperienza conoscerli, dopo averli ammirati spesso alla tivù».
Insomma, fame di vittoria e sogni. Un ambiente “carico” anche grazie alla qualificazione europea delle ragazze svizzere: «Mi ha fatto molto piacere, un risultato storico dopo 69 anni. Conosco bene Viktoria Ranisavljevic e le ho fatto i complimenti! Sono molto contento per lei e tutte le ragazze».
Finale sul presente e il futuro in Italia: «Va bene dai, ho avuto degli alti e bassi, ma in una squadra con tanti giocatori esperti io sono il giovane che mette un po’ più di energia, freschezza di gambe. Faccio il mio insomma, mi trovo bene; adesso stiamo provando a trovare una buona posizione per i playoff. Siamo terzi, l’ambizione è puntare al secondo rango. Il futuro? Non ho nessuna idea di tornare in Svizzera se non per la Nazionale o le vacanze (detto con un sorriso quasi poetico, ndr). Magari in futuro, ma tra tanto tempo!».
E dunque, adesso, spazio a scalare le gerarchie svizzere si, ma della nazionale rossocrociata.