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Cabibbo sprona la Sam: ‘Ripetiamoci, giocando con le bocche cucite’

Oggi la Spinelli vuol battere nuovamente il Nyon per superare l'ostacolo. ‘È la sfida da vincere per avere una settimana per pensare alle semifinali’

Robertson ha infine trovato continuità
(Ti-Press)

Siamo già al primo matchball per tutte le squadre che han giocato le prime due partite in casa, Olympic, Ginevra e Losanna-Pully, e per la Spinelli che giocherà invece in casa gara 3 dopo aver espugnato Nyon nei primi due incontri. «Dobbiamo ripeterci, smussando ancora qualche errorino di troppo e giocando con le bocche cucite» dice il coach massagnese Totò Cabibbo. Un messaggio chiaro perché la Spinelli ha già pagato non poco, in questi ultimi anni, per le continue lamentele di alcuni suoi giocatori: anche a Nyon si è visto come possono essere destabilizzanti queste decisioni che, alla fine, non cambiano l’esito del fischio arbitrale ma incidono sui nervi e sulla concentrazione. Gli arbitri designati per questa sfida sono di tutta garanzia, quindi perché non andare in campo e pensare solo a giocare? «Il nostro obiettivo è risparmiare energie ed è per questo che dobbiamo concentrarci al massimo, perché è una partita da vincere proprio per avere una settimana per pensare alle semifinali».

In attesa di capire se rientrerà Marko Mladjan. «Vedremo come va l’ultimo allenamento poi decideremo: visto come stanno le cose penso che non sarà il caso di rischiare ricadute, ma se sarà recuperato, qualche minuto di campo potrebbe averlo» conclude Cabibbo.

Oggi ci vuole il pubblico delle grandi occasioni, perché questi quarti si devono sostenere con grande trasporto, un aiuto in più alla squadra. In gara 2 bisogna dire che i tre americani hanno suonato tutti la stessa musica, trovando tutti punti importanti con una certa continuità, come si conviene appunto a degli stranieri. Il Nyon, malgrado le due sconfitte, non lo si può snobbare perché è sempre in grado di fare male se solo gli si lascia un po’ di spazio. Sarà molto prezioso il lavoro sul perimetro come quello sotto le plance dove, finalmente, Robertson ha trovato una continuità sconosciuta nella prima fase di campionato. Il pivottone viaggia in doppia doppia e questo è un segno che si riflette sulla forza della squadra. Inoltre, sia la ritrovata precisione al tiro di Solcà, sia la gestione intelligente di Martino, danno contributi essenziali, mentre Dusan, quando fa il Dusan, è incontenibile per ogni avversario.

Stavolta c’è bisogno che tutti questi pezzi formino un puzzle vincente: le semifinali, l’ultimo dei traguardi stagionali messi in preventivo, sono a 40 minuti, quindi perché non prenderle al volo?