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Contro l'Olympic missione quasi impossibile. Ma mai dire mai...

Nel massimo campionato maschile è tempo di gara 2 delle semifinali: la Sam chiamata alla reazione sul parquet di Friborgo

Dusan Mladjan

Si torna in campo per gara 2 delle semifinali dei playoff: mercoledì l’Olympic ospita la Spinelli, il Ginevra riceve il Losanna. Tanto i burgundi quanto i ginevrini hanno vinto senza problemi la prima sfida di sabato scorso, lasciando le briciole alle avversarie. A fare la differenza sono state soprattutto la lunghezza delle panchine e la qualità degli stranieri. Inutile nasconderci dietro un dito: chi può avere stranieri di livello parte avvantaggiato, soprattutto se poi nel roster ci sono i nazionali di peso. E lo si è visto chiaramente in gara 1: Anabir, Gravet, Zinn e Mbala han messo 60 punti dei 104 serviti al Ginevra per vincere, a Friborgo, Kazadi, Jurkovitz e Cotture 56 su 96, in casa Sam 46 fra Dusan e Solcà, e solo 39 punti il trio americano. Con queste cifre non è difficile ipotizzare come il trend possa essere difficile da cambiare in gara 2, anche se dopo la prima sfida Cabibbo ha annunciato di pensare a contromosse che possano dare maggiore peso alla sua squadra: non solo il ricorso alla difesa a zona ma anche qualcosa d’altro che, ce lo auguriamo, possa veramente mettere in difficoltà Kovac e compagni. A nostro parere, il primo importante contributo lo deve dare il trio straniero: quanto fatto in gara 1, e cioè il 5/12 di Robertson sotto le plance, il 3/10 di Morgan e il 5/17 di Humphrey sono chiaramente insufficienti per pensare di dare problemi ai burgundi, ragion per cui è necessario che queste percentuali salgano su livelli perlomeno accettabili.

In una compagine dove il migliore al tiro rimane il ‘vecchio’ Dusan Mladjan, e dove solo Solcà riesce ad andare in doppia cifra con regolarità, è chiaro che l’apporto del trio Usa deve essere sostanziale. I 14 rimbalzi di Robertson sono certamente importanti, ma non bastano contro una squadra come l’Olympic, che fa giostrare 10 giocatori già nel primo tempo. Senza dimenticare che i burgundi dispongono di ben quattro stranieri e non solo tre come Massagno. Il rientro di Marko Mladjan è certamente un fattore importante, anche se l’assenza di quasi un mese l’ha pagata sabato: giocare con soli 6-7 giocatori non è, insomma, una buona carta da visita al cospetto di una corazzata come l’Olympic, anche se con questo numero esiguo di cambi la Spinelli è sinora riuscita a giocare bene non poche sfide. In fondo quello ticinese è l’unico complesso che è riuscito a battere gli uomini di Petit in campionato e quindi è giusto riprovarci. Occorre la partita perfetta sui due lati del campo, perché altrimenti ogni sbavatura rischia di costare molto cara.

Ma che bello se la Sam potesse ripetersi e mettere un altro granello di sabbia nel meccanismo dei burgundi: mai dire mai, come si dice spesso davanti al quasi… impossibile.