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Tre punti con i quali blindare il torneo per il titolo

Domenica il Lugano affronta il San Gallo in una sfida fondamentale per poter proseguire la stagione tra le migliori sei

11 aprile 2025
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Una vittoria domenica nella partita casalinga (inizio ore 14.15) contro il San Gallo, sarebbe sinonimo di sicura partecipazione alla fase finale del campionato di Super League nel gruppo delle sei migliori che si giocherà il titolo e le poltrone europee. Una partita, quindi, piena di insidie, di preoccupazioni. Un passo falso, o anche solo un pareggio, costringerebbe la squadra di Mattia Croci-Torti a dover attendere l’ultima partita in programma a Losanna il Lunedì di Pasqua, per capire quale sarà il suo futuro immediato. Uno scenario del quale il Lugano avrebbe volentieri fatto a meno. Mai come quest'anno il campionato è stato tanto equilibrato ed emetterà i suoi verdetti solo all’ultimo secondo di gioco.

Domenica, in campo il Lugano si ritroverà un San Gallo attualmente posizionato sotto la fatidica linea a ben 5 lunghezze dai bianconeri, ma che cercherà il colpaccio. Sulle due panchine non ci sarà più il fatidico duello di allenatori tra Croci-Torti e Peter Zeidler. È il 41enne tedesco Enrico Maassen a dirigere, da inizio stagione, la squadra biancoverde. «Loro si trovano un po’ con l’acqua alla gola – spiega il tecnico momo –, quindi verranno a Cornaredo non per fare le barricate, ma per cercare a tutti costi una vittoria. Una compagine propositiva, che come noi ha fatto un percorso in Europa a causa del quale ha lasciato sul terreno diversi punti. Hanno fatto molta fatica a trovare la costanza. Si sono rinforzati con giocatori importanti come Nsame e Daschner, pensando con questi due giocatori di aver la chiave del successo, e avevano messo in disparte l’attaccante Akolo (problemi contrattuali). Tuttavia, adesso la squadra dipende molto da lui. Una squadra che nelle ultime partite è cambiata molto, per esempio gioca a tre in difesa, ciò nonostante i risultati rimangono sempre un po’ altalenanti. Il San Gallo rimane una compagine da tenere d’occhio, a fare la differenza sono i soliti giocatori, gente che in questo campionato riesce sempre a essere determinante. Riuscire a contrastarli e fermarli sarà un fattore importante per la vittoria».

Sul campionato il coach bianconero spende volentieri due parole: «Sapevamo che dall’inizio del 2025 avremmo dovuto fare più punti possibili per cercare di arrivare in fretta nelle prime sei. Anche la prima in classifica ha ottenuto l'accesso al torneo per il titolo soltanto settimana scorsa, non è mai stata una cosa scontata per nessuno. L’anno scorso nello stesso periodo le prime quattro erano già al sicuro, invece quest’anno nulla è deciso. Non dobbiamo guardare troppo avanti, né in senso positivo, né in senso negativo, perché se i pensieri iniziano a essere quelli sbagliati, poi qualcosa nella testa ti rimane. È importante rimanere ambiziosi, perché dobbiamo essere protagonisti di una grande prestazione con il San Gallo, davanti ai nostri tifosi. Se vogliamo arrivare nei primi sei, nelle prossime due partite dobbiamo ottenere almeno tre punti. E non dimentichiamo che nell'ultimo appuntamento dovremo affrontare un'altra squadra affamata. È il bello di questa formula, si arriva a questo punto della stagione a giocarsi qualcosa di importante».

Una partita, quella con il San Gallo, che il Lugano dovrà ancora una volta affrontare con qualche elemento in infermeria. Rientra a disposizione Dos Santos, ma per altri cinque giocatori, Valenzuela, Bottani, Mahou, Aliseda e Belhadj, c'è il cartellino rosso dello staff medico.

Il Lugano nelle ultime 30 partite è riuscito a schierare una sola volta la squadra tipo, al completo. Come mai? «Chiaro che c’è sempre rammarico se non tutti sono a disposizione. Noi sappiamo che ciò che nelle ultime partite ci manca sono i subentranti, coloro i quali entrano e fanno la differenza. Siamo una squadra, con un allenatore che crede in tutto il gruppo e sa che con i giocatori a disposizione può mettere in difficoltà gli avversari. Prendiamo come esempio l'ultima di campionato con il Basilea: nel primo tempo c’era una determinata partita, poi l’entrata in campo di due elementi renani ha dato lo strappo, proprio quello che noi ultimamente non stiamo avendo. Abbiamo Vladi e Przybylko in panchina, i quali non hanno le caratteristiche di Mahou e Aliseda. Con questi giocatori dovremmo cercare di giocare in modo diverso, essere più bravi e forti nell’area di rigore, sfruttando i cross. Invece, in questo momento è una caratteristica che ci manca».