Calcio

Esordio amaro, ma tutto è ancora possibile

La speranza è soprattutto che Lia Wälti – fisicamente non al massimo – possa continuare a dare il suo fondamentale apporto

3 luglio 2025
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Un secondo tempo all’insegna della disattenzione e dell’arretramento del baricentro è costato alla Nazionale femminile la sconfitta per 2-1, mercoledì a Basilea, nella gara d’esordio di Euro 2025 contro la Norvegia. Peccato, perché il primo tempo – chiuso in vantaggio 1-0 - aveva illuso tutti che le rossocrociate potessero fare risultato.

Un’uscita maldestra del portiere Peng al 54’ e una sciagurata autorete di Stierli 4 minuti più tardi hanno rovinato quanto di buono fatto fin lì, una prestazione (parziale, come detto) che aveva – almeno per 45’ – fatto dimenticare le incertezze e le critiche rivolte alla squadra diretta da Pia Sundhage nei mesi che conducevano all’Europeo.

«Avevamo un’eccellente strategia», ha detto dopo il match la centrocampista Smilla Vallotto, schierata al fianco di Lia Wälti, la cui presenza era rimasta in dubbio fino all’ultimo. «L’allenatrice e il suo staff hanno fatto un buon lavoro, ma purtroppo ora c’è della rabbia, perché avremmo meritato di più», ha aggiunto Vallotto.

La speranza è che Wälti – capitana con 128 presenze in maglia rossocrociata – dopo aver giocato per intero la gara inaugurale possa dare il proprio contributo anche nei prossimi due impegni. Specie nel primo tempo, ogni pallone elvetico passava mercoledì dai suoi piedi, e precisi e intelligenti sono stati i suoi lanci per Nadine Riesen, padrona della fascia sinistra nel 3-5-2 schierato da Sundhage, come nel caso della rete elvetica. Nella ripresa, come tutte, anche la stella dell’Arsenal è calata, ma rimane un elemento imprescindibile per questa Nazionale.

Insieme a Wälti e Riesen, a brillare è stata Géraldine Reuteler, che ha giostrato da falso nueve, ha colpito una traversa clamorosa (24’) e ha chiamato al miracolo l’estremo difensore norvegese Fiskerstrand anche al 66’. Come tutte le sue compagne e la selezionatrice, la nidvaldese ha detto di voler ritenere, dopo la sconfitta all’esordio, quanto di positivo si è visto al San Giacomo. Ora, certo, la posizione di classifica è scomoda per le elvetiche, ma tutto è ancora possibile in chiave qualificazione ai quarti di finale.

Auspicabile è che, anche per le due gare rimanenti nell’ambito della prima fase – domenica 6 luglio alle 21 a Berna contro l’Islanda e giovedì 10 luglio a Ginevra alla stessa ora contro la Finlandia – l’apporto del pubblico sia massiccio come lo è stato a Basilea.