Nell'esordio delle qualificazioni ai Mondiali del 2026 la Svizzera dissipa ogni dubbio, battendo in scioltezza il Kosovo
Il tempo delle sperimentazioni è da considerarsi definitivamente concluso. A caccia della sesta rassegna iridata consecutiva, la Nazionale rossocrociata si è dovuta preparare a vivere due mesi palpitanti fra mille incognite. Incognite figlie di una sterilità offensiva e lacune difensive piuttosto allarmanti, ma la convinzione di nutrire chance di raggiungere l’ennesima fase conclusiva di una grande manifestazione non è quasi mai stata intaccata nella testa dei giocatori. E sì che la Svizzera non disputava un match ufficiale dallo scorso novembre, ossia dalla retrocessione nella Lega B di Nations League. Nelle amichevoli nordamericane di quest’estate, però, la compagine di Murat Yakin aveva mostrato spunti decisamente interessanti che ha riproposto pure nel calderone del Sankt Jakob-Park di Basilea. Dall’altra parte del terreno da gioco c’era il sempre temibile Kosovo, capace di fermarci ben due volte sul pari nell’ultima campagna europea, ma Xhaka e compagni hanno superato le più rosee aspettative dimostrando una facilità disarmante.
Nell’esordio delle qualificazioni la Svizzera ha subito messo in campo grande personalità e aggressività, prestando attenzione soprattutto alle ripartenze della squadra ospite. La paura che i molti rossocrociati trasferitisi altrove quest’estate dovessero ancora carburare ha conosciuto vita breve. Messe alle spalle due succulenti occasioni nello spazio di centoventi secondi, a metà circa della frazione inaugurale sono infatti stati due giocatori che hanno appena cambiato maglia (e, per di più, non avevano racimolato minuti nel corso di questo inizio di stagione) a salire in cattedra. Da poco accasatosi nel capoluogo lombardo, sponda nerazzurra, Akanji si è issato più in alto di tutti su azione di calcio d’angolo sbloccando il risultato. Un bel modo di ritrovare fiducia nei propri mezzi e suonare la carica. Pochi giri di lancette più tardi è stato dunque il turno di Embolo, che ha mostrato ancora una volta qualche pecca tecnica ma grande determinazione malgrado una settimana difficile. La nuova punta del Rennes questa volta ha controllato alla perfezione il pallone raddoppiando lo scarto e affermando il proprio status di centravanti numero uno del Paese. Il basilese ha infatti segnato cinque volte nelle ultime quattro partite della Nazionale. Match in discesa? Sì, perché il Kosovo è parso in sofferenza con e senza palla, faticando a trovare le misure nonché contrastare i nostri. Nessun elvetico ha inoltre abbassato il ritmo, cercando di chiudere la contesa trascorsi neppure quarantacinque minuti. Detto, fatto grazie a una splendida incursione di Widmer e successivamente alla seconda rete personale di Embolo. Ennesimo pallone in profondità, difesa che non ha seguito l’azione, e il 28enne ha confezionato di tacco il poker.
Nella ripresa non era facile mentalmente continuare su questa falsariga e, infatti, il ritmo è calato. La Svizzera è tuttavia stata in pieno controllo dell’incontro, capendo quando cercare di forzare la giocata e mantenendo alta l’attenzione. Pochi, anzi pochissimi, i pericoli corsi da Kobel (che ha potuto di nuovo celebrare un clean sheets) grazie soprattutto alle rotazioni apportate dal mister. Tant’è che il risultato non è più mutato, permettendo a Xhaka e compagni di assumere subito il comando del Gruppo B in virtù del pareggio maturato fra Slovenia e Svezia. Un carico di motivazione in più in vista delle prossime sfide, a iniziare da lunedì al cospetto proprio dei sloveni, considerate le buone indicazioni emerse ieri sera. Grande variabilità e velocità nel riconquistare il pallino delle trattative. Se i rossocrociati dovessero conquistare altri tre punti, lancerebbero alla perfezione le trasferte del mese di ottobre in Scandinavia e in quel di Lubiana così da cercare di evitare i sempre pericolosissimi playoff.
Svizzera - Kosovo (4-0) 4-0
Reti: 22’ Akanji 1-0, 25 Embolo 2-0, 39’ Widmer 3-0, 45’ Embolo 4-0.
Svizzera: Kobel; Rodriguez (45’ Muheim), Akanji, Elvedi, Widmer; Freuler, Xhaka; Vargas (60’ Aebischer), Rieder (60’ Manzambi), Ndoye (85’ Itten); Embolo (75’ Zakaria).
Kosovo: Muric; Paqarada (45’ Gallapeni), Dellova, Amir Rrahmani (63’ Ilir Krasniqi), Vojvoda; Muslija, Rexhbecaj (45’ Albion Rrahmani), Avdullahu (83’ Berisha); Jashari, Muriqi, Ermal Krasniqi (45’ Zabergja).
Arbitro: Marciniak (Polonia).
Note: 33'996 spettatori. Ammoniti: 71’ Muheim, 77’ Widmer.