I due campioni, che si sono affrontati un po' ovunque, alla Doyenne non sono invece mai riusciti a sfidarsi direttamente
Tadej Pogacar e Remco Evenepoel, entrambi due volte già vincitori della Liegi-Bastogne-Liegi, si ritroveranno domenica sulle strade della ‘Doyenne’ per dar vita – si spera – a un altro affascinante scontro in occasione della chiusura delle classiche primaverili del Nord.
Nel passato, per la verità, i due campioni non hanno potuto inscenare grandi sfide fra loro: nel 2021, quando ci fu la prima vittoria di Pogacar nel più datato dei cinque Monumenti, Evenepoel era infatti ancora alle prese coi postumi della sua caduta al Lombardia.
Nel 2022 invece, in occasione della prima affermazione del belga, lo sloveno era ai funerali di sua suocera, mentre l'anno successivo – quando finalmente si credeva di poter assistere a un entusiasmante scontro diretto, Pogacar cadde al km 85 e dovette abbandonare a causa di una frattura al polso, consentendo a Evenepoel di involarsi verso il suo secondo successo a Liegi. L'anno scorso, infine, il belga era assente per via dello spaventoso e grave incidente occorsogli al Tour dei Paesi Baschi: e a imporsi facilmente fu proprio lo sloveno.
Domenica potremmo dunque assistere al primo autentico duello fra i due fuoriclasse, lo sloveno campione del mondo e il belga doppia medaglia d'oro olimpica. Giudici saranno probabilmente snodi fondamentali della celebre gara, come La Redoute o La Roche-aux-Faucons, rispettivamente a 34 e a 13 km dal traguardo.
Quella di domenica sarà la terza sfida in una settimana fra Pogacar ed Evenepoel. Domenica alla Amstel Gold Race, lo sloveno ha preceduto il fiammingo in uno sprint a tre, ma il successo è andato al danese Mattias Skjelmose, atteso anche stavolta come possibile outsider, specie se si rimetterà in fretta dalla caduta di mercoledì alla Freccia Vallone. La migliore impressione l’aveva destata però Evenepoel, facendo in pratica tutto il lavoro per riportarsi – insieme a Skjelmose – a ruota dello sloveno, il quale non ha saputo trasformare la sua fuga nell'ennesima vittoria in solitaria.
Sul Mur de Huy, mercoledì, lo sloveno si è poi riscattato mettendo nel carniere la sua seconda Freccia in carriera. «Una risposta da campione da parte del miglior corridore al mondo», ha detto il ticinese Mauro Gianetti, numero 1 della Uae, la formazione in cui milita Pogacar.
Da parte sua, Evenepoel ha il rimpianto di aver preso freddo dopo essersi tolto troppo presto la mantellina anti-pioggia. «Un piccolo errore», l'ha definito, «pagato caro nella salita conclusiva». E infatti ha chiuso poi soltanto al 9° posto. Domenica, il belga della Soudal Quick-Step ritroverà un terreno più consono alle sue caratteristiche, su un tracciato sfiancante, più lungo e più logorante: 252 km con 4'405 metri di dislivello.
Il tracciato della ‘Decana’, ad ogni modo, non dispiace neppure a Pogacar che, malgrado le molte energie già spese fin qui in stagione, assicura di avere ancora le batterie necessarie per mettere in scena un grande show prima di prendersi una necessaria lunga pausa. «Tre giorni dovrebbero rivelarsi sufficienti per recuperare dagli sforzi della Freccia», ha detto lo sloveno. «Ho corso tutte le grandi classiche, ma ho evitato qualche gara meno importante, come il Grand Prix E3, ad esempio. Sono pronto per un'ultima grande prova prima di staccare per un po’». In teoria, Pogacar non dovrebbe poi più disputare gare fino al Delfinato, in giugno.
Anche in questa occasione, come succede ormai ogni volta che c’è di mezzo Pogacar, inevitabile lanciarsi in paragoni a livello storico, specie con Eddy Merckx – il più grande di ogni epoca –, al quale lo sloveno viene sempre più spesso paragonato. Il ‘Cannibale’ resta ancora oggi il solo atleta ad aver vinto nella stessa stagione Fiandre e Liegi, ma domenica potrebbe essere eguagliato dal numero 1 della Uae.
Per quanto riguarda i rossocrociati, è dal 2001 che uno svizzero non sale sul gradino più alto del podio a Liegi, quando a trionfare fu Oscar Camenzind. L'ultimo podio risale invece al 2020, quando il bernese Marc Hirschi si arrese soltanto allo sloveno Primoz Roglic. Quest'anno Hirschi non ha ancora raggiunto il livello dello scorso autunno, quando fu capace di infilare una notevole serie di successi, e dunque è difficile che possa ambire a un podio domenica. Altri elvetici alla partenza saranno i suoi compagni alla Tudor Fabian Weiss e Yannis Voisard, oltre a Mauro Schmid e Jan Christen, quest'ultimo compagno di squadra di Pogacar.