Nuova dimostrazione di strapotenza del fuoriclasse sloveno, che mette nel carniere la sua terza Liegi-Bastogne-Liegi
Ennesima prova maiuscola da parte di Tadej Pogacar (Uae), che domenica pomeriggio ha conquistato dominando la Liegi-Bastogne-Liegi, manifestazione che si disputa fin dal lontanissimo 1892. Lo sloveno ha lanciato l'attacco decisivo a circa 34 km dal traguardo, sulla salita della Redoute, una fiondata alla quale – come ormai spesso accade – nessuno è riuscito a rispondere con prontezza.
Il campione del mondo è transitato in solitaria sotto lo striscione d’arrivo della città belga dopo 6 ore e ben 252 chilometri di corsa, con un vantaggio di 1'03" sull'italiano Giulio Ciccone (Lidl-Trek), che allo sprint ha conquistato il secondo gradino del podio ai danni dell'irlandese Ben Healy (Ef Education-EasyPost). Per Pogacar si tratta del terzo successo nella Decana delle classiche – dopo quelli colti nel 2021 e nel 2024 – e della vittoria numero 9 in carriera in una corsa Monumento. In stagione, il dominatore del ciclismo attuale aveva già stracciato ogni avversario anche al Giro delle Fiandre e alla Freccia Vallone.
«Davvero grandioso concludere così la prima parte di stagione», ha detto ancor prima di salire sul podio il 26enne Tadej Pogacar, che ora si prenderà oltre due settimane di riposo dopo un paio di mesi molto intensi. «Tutto finora è andato perfettamente, veramente non avrei potuto sperare di meglio. Ho provato ad attaccare sulla Redoute, ho visto che nessuno riusciva o voleva rispondere, e così ho deciso di spingere fino alla fine».
Pogacar aggiunge un altro record ai molti già battuti: l'alfiere della Uae diretta dal ticinese Mauro Gianetti diventa infatti il primo corridore della storia a salire sul podio in sei classiche Monumento di fila. Prima di lui, inoltre, soltanto il leggendario Eddy Merckx era riuscito a vincere consecutivamente Tour de France, Mondiale e Liegi-Bastogne-Liegi: era avvenuto nel 1972.
Giornata sfortunata per Remco Evenepoel – doppio campione olimpico in carica –, che alla vigilia era indicato un po' da tutti come l'unico in grado di tener testa a Pogacar. Il belga della Soudal Quick-Step, che la scorsa domenica aveva vinto la Amstel Gold Race dimostrandosi un degno rivale dello sloveno, alla Liegi invece non ha saputo rintuzzare l'attacco del campione del mondo, restando – senza più energie – in mezzo al gruppo, e abbandonando definitivamente ogni speranza di vittoria o di podio: ha terminato 59°, staccato di oltre tre minuti.
Positiva la gara dell'elvetico Mauro Schmid, sempre in buona posizione: il campione svizzero e portacolori della Jayco AlUla ha chiuso 22° insieme ai più vicini inseguitori dei tre migliori di giornata (transitati al traguardo a 1'10"). 45° al traguardo e staccato di oltre due minuti, invece, l'altro rossocrociato Marc Hirschi (Tudor Pro Cycling Team, +2'20"), che nel 2020 a Liegi riuscì per contro a salire sul secondo gradino del podio. Lontanissimo Yannis Voisard (Tudor), in ritardo di oltre un quarto d'ora, ritirato invece Fabian Weiss, pure lui con la maglia della Tudor di Fabian Cancellara.
Si chiude dunque con l'ennesimo trionfo di Pogacar la stagione delle classiche primaverili del Nord: da martedì occhi puntati sul Tour de Romandie, col cronoprologo in agenda a Saint-Imier, nel Giura Bernese (3,4 km).