Tornato al gol col Losanna, il ‘cecchino’ biancoblù dei derby De Luca sogna il tris personale. ‘Segnare in partite così è sempre un’emozione particolare’
Meno dieci. O, se preferite, ancora trenta i punti in palio da qui al termine della stagione regolare per l’Ambrì Piotta. E di questi punti, i biancoblù dovranno farne loro la maggior quantità possibile per mantenere vive le speranze di restare agganciati a una delle quattro posizioni che metteranno successivamente in palio il diritto di partecipare alla volata per il titolo passando dalla porta di servizio dei play-in. La situazione è complicata, e pure delicata, ma tutto resta possibile per i leventinesi, a patto che da qui al primo di marzo, giorno in cui calerà il sipario sulla stagione regolare, il saldo tra quanto raccolto e quanto lasciato sul terreno alle avversarie, soprattutto quelle dirette, torni a essere in attivo. A cominciare da domani sera, quando alla Gottardo Arena gli uomini di Luca Cereda per la quarta volta in stagione si ritroveranno di fronte il Lugano. Avversario direttissimo nella lotta per rincorrere una delle poltrone che vanno dalla settima alla decima e non da ultimo avversario contro cui i biancoblù accusano un bilancio negativo negli scontri diretti stagionali: nella prima stagionale, alla Gottardo Arena, si erano imposti i leventinesi (2-1), che avevano tuttavia dovuto masticare amaro in entrambe le sfide andate in scena alla Cornèr Arena (dove il Lugano si era imposto rispettivamente 3-1 e 4-1). Ecco perché vincere il derby numero 259 della storia, e il 231esimo del massimo campionato per Tommaso De Luca e compagni è quasi imprescindibile per non trovarsi in apnea l’ultima manciata di partite della stagione regolare, praticamente senza più diritto alcuno all’errore.
Ed è proprio l’attaccante numero 88, come riferiscono le puntuali statistiche di Brenno Canevascini, a poter vantare tra le file dei biancoblù il bottino più sostanzioso in fatto di gol nei derby: porta infatti la sua firma la metà delle reti (due su quattro) segnate dall‘Ambrì Piotta nelle tre precedenti ’stracantonali’ (con le altre siglate da Kubalik e Landry). Il 20enne aostano era riuscito a fare centro nella porta bianconera la sera dell’11 ottobre e in quella del 22 novembre. Quest’ultimo era tuttavia anche stato il suo ultimo gol per lungo tempo: per interrompere il digiuno in fatto di reti, De Luca aveva dovuto attendere fino a sabato scorso contro il Losanna, ossia oltre due mesi dopo (e ventidue partite) l’ultima volta.
«Il gol di sabato sicuramente mi ha dato un po’ più di fiducia a livello offensivo – ammette lo stesso Tommado De Luca –. Premetto che anche prima, pur mancando il gol, mi sentivo piuttosto in forma: non ero affatto scontento per qualità di gioco e per il mio contributo personale ai compagni di reparto, benché, appunto, mi mancasse la ciliegina sulla torta...». Una ciliegina che, finalmente, al 15’34" della partita di sabato è arrivata, con la rete del momentaneo 1-1 contro i vodesi vicecampioni svizzeri: «Sì, prova e riprova, alla fine è arrivata anche quella, e ora mi sento più sereno anche sotto questo punto di vista». Come l’hai vissuto questo prolungato digiuno di reti? «All’inizio, lo ammetto, un po’ ci pensavo: quando passano le partite ma tu non riesci a trovare la via del gol, qualche domanda è inevitabile che te la ponga. Una delle cose più sbagliate da fare in casi così è però quella di focalizzarti su questo aspetto, perché poi c’è il forte rischio di farsi condizionare ed entrare in una spirale negativa, ragion per cui ho cercato di concentrarmi su altri aspetti, continuando a fare il mio gioco, consapevole che prima o poi sarebbe arrivato anche il gol».
Due dei sette gol messi a referto in questa stagione da De Luca, come detto, sono stati realizzati proprio contro il Lugano. «Segnare in un derby è sempre qualcosa di speciale. Un‘emozione unica, soprattutto quando riesci a farlo a ’casa tua’, con tutto lo stadio che subito dopo esulta». Dunque perché non riprovare quelle sensazioni? Del resto, se è vero, come si dice, che non c’è due senza tre... «Il gol di sabato mi ha sicuramente dato la carica ideale per affrontare al meglio dal profilo mentale questa delicata partita. Sfrutterò questo slancio per portare in pista la giusta attitudine, cercando di dare il mio contributo concreto in zona offensiva, senza ovviamente tralasciare il lavoro di copertura quando la situazione lo richiede».
Rispetto alle tre precedenti sfide, il Lugano si presenta a questo quarto appuntamento con il derby con un volto diverso, considerato che stavolta sulla panchina ci sarà Uwe Krupp. Non da ultimo, al derby numero 259 della storia il Lugano si presenta con una velocità di crociera diversa rispetto a qualche settimana fa. E sul fronte Ambrì Piotta, invece, che chiave di lettura suggeriscono gli ultimi risultati? «Che il Lugano sia in crescita è sotto gli occhi di tutti, ma sono dell’avviso che anche noi siamo cresciuti nelle ultime partite. Non sempre siamo riusciti ad andare a punti, come sabato contro il Losanna, ma a livello di prestazioni la tendenza è al rialzo. Ecco, forse sabato siamo stati un po’ carenti nelle situazioni speciali, ma tolto questo aspetto, non abbiamo comunque sfigurato. Ora dobbiamo insomma concentrarci su questi aspetti e andare avanti con la medesima intensità».
Che partita sarà il quarto derby stagionale? «Contro il Lugano mi aspetto un’altra partita particolarmente intensa, fra due squadre consapevoli del peso della posta in palio, visto che entrambe sono in piena lotta per accedere ai play-in e, di riflesso, ai playoff».
Sul fronte infermeria, l’Ambrì Piotta si presenta all’appuntamento con il quarto derby stagionale con una certezza (quello relativo all’assenza di capitan Daniele Grassi) e un punto interrogativo, legato alla disponibilità di Gilles Senn fra i pali. Nella seduta di allenamento della vigilia, sul ghiaccio della Gottardo Arena si sono alternati tutti e tre i portieri con Senn che tuttavia è rimasto in disparte nella parte finale della seduta. «La situazione di Gilles viene valutata giorno per giorno, e dunque una scelta se impiegarlo o meno verrà presa solo nella rifinitura mattutino», spiega René Matte.
Dopo un giorno di riposo, all’indomani della partita con il Losanna, al ritorno al lavoro sul ghiaccio, su cosa si è focalizzato l’allenamento? «È stata una seduta normale: nei primi minuti, come sempre quando si è reduci da un giorno di pausa, i giocatori hanno lavorato per trovare subito il ritmo giusto. Poi ci siamo concentrati su alcuni aspetti che sabato sera non erano funzionati come da aspettative, perché è su quelli che dobbiamo insistere per fare un ulteriore salto di qualità. Anche se, al di là di tutto, va pur detto che sabato, contro l’attuale leader del massimo campionato, ancora una volta abbiamo dimostrato di non temere nessuno, e, anzi, di poter guardare dritto in faccia ogni avversaria».