La sfida di Rapperswil vista da Fanny Rask, l'attaccante delle Hcap Girls sorella del suo omologo dei sangallesi Victor
Il play-in tra Ambrì Piotta e Rapperswil, che stasera mette in scena il suo secondo e ultimo atto, è anche un affare di famiglia. Lo è, in particolare, per Fanny e suo fratello Victor Rask, la prima attaccante delle Hcap Girls e il secondo attaccante del Rapperswil. «Ma io tifo per l’Ambrì Piotta, anche se forse è meglio non dirlo a mio fratello – s’affretta a sottolineare la 33enne di Leksand, cittadina di seimila anime nel centro della Svezia. Cresciuti a pane e hockey – sport che tanto per Fanny quanto per Victor è diventato una vera e propria professione – entrambi hanno trovato nella Svizzera la piazza ideale per esercitare la loro professione. Una, però, da questa parte del San Gottardo, l’altro, per contro, sul versante opposto. Il primo a sbarcare nel nostro Paese è stato Victor, di due anni più giovane della sorella, che dopo diverse stagioni oltre Atlantico (che l’hanno portato pure a calcare la ribalta della Nhl con le maglie di Carolina Hurricanes, Minnesota Wild e Seattle Kraken), è sbarcato dapprima a Friborgo, dove nella stagione 2022/23 ha giocato 27 partite di regular season, mettendo a referto 26 punti (8 reti e 16 assist), e due di post-season. «Sì, effettivamente è curioso che entrambi, dopo due carriere che hanno imboccato strade praticamente agli antipodi (Fanny prima di sbarcare in Leventina ha sempre giocato nel campionato svedese, ndr) ci siamo ritrovati a giocare qui in Svizzera, a una manciata di chilometri l’uno dall’altra. Sono proprio i casi della vita...». Il fatto che lui giocasse già qui ha in qualche modo influenzato la tua scelta nell’accettare l’offerta delle Hcap Girls? «No, no. Per me era una bella opportunità, indipendentemente da dove giocasse mio fratello. Che, poi, è sì vicino in linea d’aria, ma a separarci è una montagna, e non solo fisica. Anche così, non ci vediamo quasi mai, visti i nostri impegni tra allenamenti e partite...».
Dopo un anno sulle sponde della Sarine, Victor è poi passato al Rapperswil, squadra con cui sta dunque disputando il suo secondo campionato. Impreziosito da 20 assist e 11 reti in 51 presenze. E due di questi centri, il fresco 32enne li ha trovati proprio contro i ‘colleghi’ della sorella Fanny, nel terzo faccia a faccia tra sangallesi e biancoblù della stagione regolare, a ridosso di Natale. «Qualche giorno più tardi ci siamo ritrovati per trascorrere assieme, con la sua famiglia e i nostri genitori, le festività natalizie, ma non abbiamo parlato tanto di hockey. È comunque stato un bel momento per trascorrere qualche momento in famiglia, pur se a migliaia di chilometri di distanza dalla nostra casa natale».
Vai mai a vedere le partite di Victor? «Tra allenamenti e partite, è difficile ritagliarsi un po’ di tempo per poterlo fare. Anche perché, appunto, lui gioca in un altro club. Qualche volta ho visto quelle dell’Ambrì Piotta di partite, ma il più delle volte non riesco a causa degli impegni concomitanti. Con Victor ci sentiamo regolarmente, e ci scambiamo anche qualche foto, specie della sua famiglia, ma l’hockey preferiamo lasciarlo un po’ più in disparte nelle nostre comunicazioni, visto che già occupa gran parte della nostra quotidianità».
Per una squadra biancoblù che sta inseguendo un posto nei playoff, ce n’è un’altra che il suo ticket ce l’ha già in tasca, dopo aver superato le campionesse in carica dello Zurigo nei pre-playoff. Con la rete decisiva segnata proprio da Fanny Rask al decimo minuto dell’overtime di gara 2, dopo che Kajla aveva segnato il gol del 2-2 ad appena 4 secondi dalla terza sirena. «È sempre una bella sensazione quando segni, e quando il tuo è un gol decisivo lo è ancora di più. Per tre tempi tanto noi quanto le nostre avversarie avevamo spinto parecchio, per cui nel supplementare iniziava a farsi sentire anche la stanchezza. L’overtime è stato alquanto equilibrato, con la partita che poteva andare da una parte come dall’altra. È anche vero che le zurighesi, vistesi raggiungere proprio quando la vittoria in gara 2 sembrava ormai a portata di mano, hanno accusato un po’ il colpo sul piano emotivo. Ecco perché era importante chiudere lì i conti...».
Ora, sulla strada di Fanny Rask c’è però un altro osso particolarmente duro: nel weekend comincia infatti la semifinale (best of 5) contro il Berna vincitore della regular season, col primo atto che si giocherà sabato alla PostFinance Arena (alle 17). «Sì, sulla carta è sicuramente un brutto cliente. Ma non dobbiamo partire con l’idea di essere già battute prima ancora di cominciare. Tra stagione regolare e Coppa Svizzera, abbiamo già affrontato cinque volte le bernesi, ed è vero che per volte siamo uscite sconfitte (pur se mai con più di tre gol di scarto) ma è altrettanto vero che in due occasioni, fra cui il quarto di finale di Coppa Svizzera, a vincere siamo state noi». Partita giocata a metà gennaio a Berna e che fu decisa indovinate da chi? Ovviamente Fanny Rask. «Faremo di tutto per vincere anche questa serie e per arrivare fino alla finale, dove poi tutto può succedere».
A poche ore dalla sfida di ritorno, Luca Cereda e il suo Ambrì si apprestano a intraprendere la trasferta nel Canton San Gallo consci che due risultati su tre li qualificherebbero al secondo turno dei play-in, oltretutto col vantaggio perlomeno psicologico che anche in caso di sconfitta con un gol di margine potrebbero giocarsi tutto all’overtime.
Senza sorprese, ieri alla Gottardo Arena l’allenamento era facoltativo, e in vista del ritorno con il Rapperswil permane il dubbio di Kodie Curran, già costretto a saltare la sfida di martedì a causa di un non meglio precisato acciacco, cosa che potrebbe ovviamente avere ripercussioni sulla scelta del portiere. Quanto al Rappi, invece, è probabile il ritorno in pista del topscorer svedese Malte Strömwall, costretto da un virus a saltare l’andata in Leventina.