Rapperswil battuto nell’andata del play-in al termine di una sfida molto equilibrata. Kubalik: ‘In queste partite conta solo vincere, e l’abbiamo fatto’
Ambrì – C’è ancora tanto hockey da giocare in questa serie. Almeno sessanta minuti. Ma quello che compie l’Ambrì Piotta nell’andata del primo turno di play-in – anche se il 2-1 con cui gli uomini di Cereda piegano il Rapperswil non mette certo al riparo i biancoblù nella partita di ritorno di domani – è un passo nella direzione giusta. Anzi... una pattinata nella direzione giusta, visto che alla fine a fare la differenza è proprio un disco che in una mischia furibonda su un’azione portata avanti con forza da DiDomenico, dopo aver appunto incocciato sul pattino di Heim, finisce alle spalle di Nyffeler. Ci vogliono un paio di minuti prima che gli arbitri, rinchiusisi in cabina di regia per rivedere l’azione al replay, tornino sul ghiaccio per indicare che il gioco si riprenderà da centro pista, dunque la validità del gol. Quello che, appunto, al tirar delle somme decide le sorti del primo atto del doppio confronto tra leventinesi e sangallesi. Con l’Ambrì Piotta che, al di là di tutto, non può comunque permettersi di speculare su questo risultato per puntare al passaggio del turno.
Croce e delizia di questa formula, che contempla sempre una partita di andata e una di ritorno, ma che da quest’anno tiene in considerazione pure la differenza reti. E allora, come già aveva fatto una prima volta con Baragano, che in avvio di terzo tempo aveva replicato al punto siglato da Pestoni quando dall’ingaggio d’apertura della partita erano trascorsi appena centotrenta secondi e spiccioli, nei minuti che seguono il 2-1 di Heim il Rapperswil prova sì a rientrare, ma senza nemmeno dannarsi l’anima più di tanto. I secondi passano, e pure i minuti. Lo speaker annuncia gli ultimi centoventi secondi di gioco dei tempi regolamentari (e della partita, visto che l’overtime, almeno nella sfida di andata dei play-in, non è contemplato). Nyffeler, dal fondo della pista, guarda i suoi compagni che provano l’ultimo assalto. In una partita di campionato, o di playoff, a quel punto starebbe già volando verso la sua panchina per far posto a un sesto giocatore di movimento. Ma questi sono i play-in, quelli con, appunto, la formula nuova, in cui ogni gol conta. E allora l’estremo difensore sangallese se ne resta lì fra i pali, fino al sessantesimo. Nemmeno uno sguardo verso la sua panchina: i suoi occhi restano fissi sul fulcro dell’azione, all’altro capo della pista. Anche quando, a tredici secondi dalla terza sirena, DiDomenico si fa espellere per un aggancio: il Rapperswil finirà in 6 contro 4, ma finirà rincorrendo, vanamente, senza nemmeno che Lundskog chiami il timeout. Solo il confronto di giovedì potrà dire se la sua scelta di non tentare il tutto per tutto per evitare di correre il rischio di appesantire la sconfitta (allungando dunque la rincorsa nella sfida di ritorno) sia stata quella giusta.
Intanto, sull’altro fronte, Kubalik si gode il successo: «Abbiamo iniziato bene il confronto, e col trascorrere dei minuti siamo anche cresciuti. La mia linea, pur creando parecchio, non è riuscita a segnare: pazienza, prima o poi arriverà anche per noi il turno di concretizzare le nostre opportunità. Se non abbiamo segnato è però anche merito del portiere: tanto Nyffeler, quanto Juvonen a difesa della nostra gabbia, hanno disputato una grande partita. A segnare, per noi, ci hanno pensato Pestoni e Heim: sono contento per loro, perché sono due che stanno lavorando molto duramente».
Da questa prima sfida esce così con il sorriso l’Ambrì Piotta, ma nemmeno il Rapperswil se ne esce con il pianto a dirotto: per la replica a ruoli invertiti di domani, Kubalik e compagni ripartiranno da una posizione favorevole, ma che non permetterà certo loro di dormire sonni tranquilli. «Nei playoff conta solo una cosa: vincere. E ci siamo riusciti! Su questo successo ora possiamo costruire: giovedì a Rapperswil ci attende una sfida impegnativa, ma in pista ci andremo con il giusto spirito, perché stasera abbiamo compiuto un primo importante passo nella direzione giusta».
«Nel primo tempo, oltre al gol di Pestoni, potevamo anche segnarne un altro paio – si rammarica Tim Heed –. Il punto tardivo di Heim ci ha comunque permesso di fare nostra una sfida che, dopo la nostra migliore entrata in materia, si è rivelata assai equilibrata. Anche Cereda, a fine partita, ci ha detto che potevamo essere contenti di questa vittoria. A Rapperswil, giovedì, ci attende un’altra battaglia, ancora più impegnativa, ragion per cui dovremo essere ancora più bravi di oggi. Ma, al di là di tutto, in pista ci andremo per vincere».