Lo Zurigo vince anche la sesta sfida con il Davos è va in finale, mentre invece Friborgo e Losanna si sfideranno sabato in gara 7
Ce ne vuole per mettere paura ai Leoni. Però ci si può anche riuscire. Ad esempio, giocando come fa il Davos nel suo miglior momento di gara 6, segnando due gol nel secondo tempo a uno Zurigo che non subiva gol da quattro tempi e mezzo, in un epilogo di periodo centrale denso di emozioni. Quando gli uomini di Holden attingono alle loro riserve per mettere alle strette un avversario a volte un po‘ spocchioso, che non ama farsi scuotere in quel modo. Prima, al 30’05’’, Tambellini risponde al raddoppio ospite di Riedi, toccando in qualche modo il disco in porta dopo un tentativo di Ryfors, prima di vedersi piombare addosso il roccioso Marti (per la seconda volta della serata, oltretutto) che lo investe come un treno in corsa, costringendolo a tornare negli spogliatoi, visibilmente un po’ suonato, da dove non riemergerà più. Poi, al 37’23’’, Nussbaumer replica al 3-1 di Malgin 34‘18’’, appoggiando nella gabbia incustodita il fulmineo puck lanciato da Fora dalla linea blu, al termine di una fase di possesso offensiva grigionese frutto – per la verità – di una ‘furbata’ di Zadina, che spara via il bastone a Kukan senza che gli arbitri se ne accorgano, creando un indubbio vantaggio ai compagni di squadra. A quel punto, e per la prima volta dall’inizio del sesto atto della semifinale, il Davos ha il vento in poppa. Purtroppo per Ambühl e compagni, quella brezza non durerà: infatti, subito in avvio di terzo tempo, al 41’07’’, un disgraziato passaggio di Gross per Jung in uscita dalla zona d’attacco si trasforma nel migliore degli assist per lo scatenato Andrighetto, che si lancia in contropiede con Balcers e va a segnare il 4-2 che tutto decide, e con largo anticipo, pur se da lì al termine ci sarà spazio per altri quattro gol, due per parte.
Così, da martedì, i Leoni della Limmat si lanceranno nella loro missione, quella di diventare la terza squadra a vincere due titoli di fila nel nuovo secolo, battendo eventualmente chi ancora non si sa. In ogni caso, che si tratti di Losanna o Friborgo – lo scopriremo solo sabato, al termine di gara 7 – il compito che attende i rivali dello Zsc sarà davvero difficile, poiché anche in semifinale la squadra di Marco Bayer ha dimostrato di essere solidissima, attivissima in fase di forechecking, aggressiva sui dischi e intelligente in fase di copertura, a protezione di un Simon Hrubec a dir poco eccellente, che vanta il 94,12% di riuscita dall’inizio di questi playoff. In altre parole, sarà durissima: a Geoff Ward o a Lars Leuenberger il compito di trovare un modo per dimostrare a tutti che è vero, che l’impossibile non esiste.
Intanto, nello spareggio di promozione/relegazione, l'Ajoie completa l'opera battendo per la quarta volta il Visp, al termine della partita meno incerta di tutte, in una serie che per i giurassiani di Greg Ireland era diventata in discesa dopo l'infortunio del portiere vallesano Robin Meyer, dopo una dozzina di minuti in gara 4, martedì. Alla fine, i gialloneri possono ringraziare la verve di Jonathan Hazen, che in gara 5 segna tre reti in meno di undici minuti, chiudendo poi definitivamente i conti con la sua quarta rete personale, al 25'45‘’, quella del provvisorio 4-1 in una partita conclusa sul 5-1. Romanenghi e compagni portano così a termine l'operazione salvezza, imponendosi nella serie con i vallesani per quattro successi a uno.