Pur senza convincere, gli elvetici sconfiggono la Francia 4-3, segnando tre reti in quattro minuti tra il 44'00‘’ e il 48'20‘’. Di Fazzini il primo gol
Niente Marsigliese sul ghiaccio di Marsiglia. Al termine di sessanta minuti che non passeranno alla storia per la qualità dell’hockey proposto, dai rossocrociati, in particolare, in quello che è il terzo test della Nazionale di Fischer sulla strada che porta ai Mondiali. Se, alla fine, a risuonare sotto le volte del capiente – e affollatissimo – stadio marsigliese è comunque il Salmo svizzero, si può ben dire che stavolta quelle note vengono suonate in tono minore: se ‘Fischi’ sperava di ottenere qualche indicazione utile pensando a Herning, si sarà ben presto dovuto ricredere.
Se è vero che negli ultimi anni ci siamo forse abituati troppo bene grazie all’Euro hockey tour, non per questo bisogna fare gli schizzinosi: ai Campionati del mondo che iniziano fra venti giorni in Scandinavia non ci saranno soltanto Svezia, Finlandia e Cechia, quindi non aspettiamoci certamente che contro Kazakistan o Ungheria lo scenario sarà molto diverso rispetto alla sfida con i francesi, che senza fare niente di veramente trascendentale, ma facendolo comunque bene, costringono gli elvetici a faticare a lungo, prima di riuscire a dare una svolta decisiva alla serata. I rossocrociati, naturalmente, passano l’intera serata a provare a creare qualcosa, gestendo praticamente tutti i dischi, restando però a metri e metri di distanza dallo slot, senza mai riuscire veramente a imporre una reale presenza davanti alla porta. Anzi: al netto delle poche occasioni avute (che si contano comunque sulle dita di una mano), i più scaltri sono indubbiamente gli uomini di Yorick Treille, che sfruttano due grossolani errori dei rossocrociati – prima lo ‘show’ nell’angolo del giovane Johnson, che ne combina un po’ di tutti i colori e non s’accorge che nel frattempo Ritzmann era pure tornato in panchina per farsi prestare un bastone integro dopo aver spezzato il suo, e soprattutto la clamorosa incomprensione tra un comunque piuttosto insicuro Waeber e Marchon, che si ostacolano a vicenda regalando a Carry il puck del raddoppio – per arrivare alla seconda pausa in vantaggio 2-1. Tenuta in vita da un gran polsino di Fazzini (suo il provvisorio 1-1 al 26esimo) e da qualche invenzione del rientrante Hofmann – il vero problema, semmai, è che le sue invenzioni nessuno riesce a sfruttarle –, la Svizzera capovolge improvvisamente la partita segnando tre volte in poco più di quattro minuti, tra il 44’00’’ e il 48’20’’, grazie a un bello scambio tra Marchon e Moy ma anche a due reti casuali di Baragano e Simic. Vittoria doveva essere e a conti fatti vittoria è stata, ma da una Nazionale pur in formazione sperimentale a tre settimane dai Mondiali è senz’altro lecito aspettarsi di più.
Francia - Svizzera (1-0 1-1 1-3) 3-4
Reti: 18’41’’ Bachelet (Aurélien Dair) 1-0. 25’33’’ Fazzini (Ramel, Bader) 1-1. 28’25’’ Carry 2-1. 44’00’’ Marchon (Baragano) 2-2. 47’50’’ Simic (Bader, Ramel) 2-3. 48’20’’ Moy (Marchon) 2-4. 58’23’’ Gallet (Douay, Rech/a 6 contro 5) 3-4.
Francia: Papillon; Gallet, Schmitt; Spinozzi, Llorca; Coulaud, Bourgeois; Prissaint; Leclerc, Boudon, Rech; Carry, Ritz, Bruche; Bachelet, Koudri, Aurélien Dair; Douay, Leborgne, Joubert; Flavian Dair.
Svizzera: Waeber; Dionicio, Geisser; Karrer, Berni; Baragano, Chanton; Wüthrich, Johnson; Rohrbach, Moy, Marchon; Lehmann, Senteler, Hofmann; Fazzini, Bader, Ramel; Miranda, Taibel, Ritzmann; Simic.
Arbitri: Baudry, Goncalves; Costantineau, Robert.
Note: 5’420 spettatori. Penalità: 4 x 2’ contro la Francia; 1 x 2’ contro la Svizzera. Tiri in porta: 17-32 (5-15, 9-2, 4-8). Svizzera priva di Genoni, Loeffel (a riposo) e Biasca (infortunato, salterà i Mondiali). Al 44’00’’ coach’s challenge chiesto dalla Francia (presunta ostruzione sul portiere). Francia senza portiere per fare spazio a un sesto giocatore di movimento dal 58’12’’ al 58’23’’ e dal 58’45’’ fino al termine. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Luca Fazzini e Quentin Papillon.