Altra battaglia alla Vaudoise Arena, dove alla fine, come l'anno scorso, il Losanna deve dichiararsi vinto. Undicesimo titolo per i Leoni della Limmat
Consapevole di essere alla sua ultima spiaggia, ma sospinto dalla bolgia della Vaudoise Arena, il Losanna parte subito pigiando sull’acceleratore in gara 5, con Kahun che va per primo a saggiare i riflessi del portiere avversario. I Leoni vodesi continuano dettare il ritmo della partita, ma lo Zurigo, in una delle primissime puntate nel loro settore offensivo assesta ai padroni di casa una prima pesantissima zampata. Lo fa con Sigrist, che aiutato dal perfetto ‘screen’ davanti allo slot di Baltisberger sorprende un non irreprensibile Pasche, col numero 14 dei Lions che imprime pure al puck la deviazione decisiva. Il Losanna prova a reagire immediatamente con Prassl, che si vede negare la gioia del gol dalla prontezza di Hrubec, ancora una volta intrattabile. Ma che nulla può quando al 5'38" Suomela aggancia un disco messo sulla porta da Oksanen: 1-1. Spente le due fiammate iniziali, le squadre tornano a macinare gioco sostanzialmente alla pari, fino al 9'17", quando Fiedler si fa spedire sulla panchina dei penalizzati per uno sgambetto costringendo il Losanna a giostrare con un uomo di movimento in meno. Lo Zurigo si istalla nel settore difensivo dei vodesi, e ci prova a più riprese. I più pericolosi sono Malgin, che perde il duello personale con Pasche, e Lammikko, che va invece a scheggiare la traversa. Appena il tempo di recuperare Fiedler, e i vodesi devono fare a meno di un altro giocatore, complice l'intervento falloso di Marti. Ma stavolta il powerplay zurighese dura un minuto e una dozzina di secondi, perché Hrubec alza troppo il suo bastone a contatto con Prassl, con Andrighetto che va a scontare la sua penalità. Il periodo delicato per gli uomini di Ward però non si esaurisce lì, perché poco dopo un'ingenuità di Rüegsegger (disco fuori dalla superficie giocabile) costa loro un'altra penalità. Ma nemmeno stavolta quelli di Bayer riescono ad approfittarne. A segnare, invece, è il Losanna, con Marti, che a meno di due minuti dalla prima sirena in due tempi batte Hrubec per il punto del 2-1 che fissa il parziale dopo 20 minuti.
Ed è ancora il Losanna a rendersi pericolosissimo nei primi secondi del tempo di mezzo, con Riat che per pochi centimetri non arriva sul rebound davanti alla porta dell'estremo difensore dello Zurigo. Che poco dopo viene sollecitato da una bordata rasoghiaccio di Perlini. Lo Zurigo risponde con Weber che prova il tiro dalla distanza, ma trova pronta la risposta del portiere dei padroni di casa. L'impressione, in questo frangente di partita, è che gli ospiti fatichino a trovare il varco giusto fra le maglie della compatta difesa dei vodesi per andare a insidiare la porta presidiata da Pasche. Attorno a metà partita il Losanna prova ad aumentare la pressione nel tentativo di prendere il largo contro uno Zurigo che per diversi minuti fatica a trovare il bandolo della matassa. Ma, quasi dal nulla, Christian Marti lascia partire una staffilata, forse corretta nella traiettoria da Zehnder, che batte il portiere vodese riportando lo score in parità. Una fiondata che in diretta dà l'impressione di essere respinta dalla traversa ma che dalle immagini al monitor, prontamente consultate dagli arbitri alla prima interruzione del gioco, finisce chiaramente in gol: 2-2. Con il Losanna che subito dopo si ritrova costretto in inferiorità numerica, vanificata però dagli Zsc Lions che si fanno pescare con troppi giocatori sul ghiaccio. I restanti minuti del secondo tempo regalano ancora emozioni, ma nessun'altra segnatura.
È il Losanna ad avere subito una bella opportunità in avvio di terzo tempo, quando Frödén si fa espellere per eccessiva durezza. Ma anche questa si esaurisce senza che il punteggio muti nella sua forma. A ridosso del cinquantesimo è Oksanen a far salire la temperatura sulle gradinate di uno stadio ancora una volta gremito fino all'orlo. Ma a strozzare in gola l'urlo di gioia dei tifosi vodesi è Hrubec, che compie il miracolo. Poco dopo è Geering a immolarsi su una conclusione di Jäger. A ridare fiato allo Zurigo ci pensano però gli uomini di Ward, che si fanno pescare in 6 sul ghiaccio. Prova e riprova, alla fine il powerplay dei Lions fa centro: in mischia, Frödén trova il modo di spingere il disco fra i gambali del portiere, avvicinando i suoi al titolo. Ward gioca la carta del Coach's Challenge, ma gli arbitri non ravvisano irregolarità nell'azione, cosa che costringe i padroni di casa a giocare altri 120 secondi con un giocatore in meno. Che non sortiscono alcunché, permettendo però allo Zurigo di guadagnare prezioso tempo, per poi giocare i restanti minuti in pieno controllo della situazione. Al punto che solo a 45 secondi dal sessantesimo Pasche riesce a lasciar posto a un sesto giocatore di movimento, ma a quel punto è troppo tardi per permettere una vera azione di rientro del Losanna, che per il secondo anno consecutivo cede in finale.