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Una buona Svizzera deve cedere strada alla Svezia

A Kloten, nella sera del tributo ad Ambühl, al suo ultimo match su suolo elvetico, gli uomini di Fischer costretti alla resa da due gol in inferiorità

Il veterano grigionese cerca di liberarsi dalla marcatura di Marcus Pettersson
(Keystone)
1 maggio 2025
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Si apre con un’emozionante cerimonia l'ultima esibizione della Svizzera di Patrick Fischer su suolo svizzero prima dei campionati del mondo in Scandinavia. Che, tra l'altro, è anche l'ultimissimo match giocato in Patria da Andres Ambühl, a cui la Swiss Arena di Kloten riserva un'interminabile applauso, durato almeno tre minuti. E il recordman rossocrociato a livello di selezioni – addirittura 341, numero probabilmente destinato a salire ulteriormente al Mondiale che scatta fra sette giorni – tocca anche l'onore del primo ingaggio, al centro di una linea completata da Tyler Moy e Sandro Schmid. E il veterano del Davos è anche sul ghiaccio con il primo blocco di powerplay al 6'29‘’, quando lo svedese Steen si deve accomodare in panchina per aver sparato via il bastone a Berni: tuttavia, sarà il secondo quintetto rossocrociato a trovare il gol d'apertura, poco dopo, con un pregevole scambio tra Loeffel e Moy, con il sangallese che ruba il tempo a Ersson, infilando il puck da posizione defilatissima.

In una partita che stenta davvero a decollare, la risposta degli scandinavi di Sam Hallam arriva al diciassettesimo, con il grigionese Jung penalizzato per trattenuta, e nell'occasione Genoni è fortunato, perché la conclusione dalla sinistra di André Pettersson si stampa sul palo, con il portiere dello Zugo che può soltanto guardare. Un brivido negli scampoli finali del primo tempo lo corre però anche Ersson, con lo zurighese Baechler che è bravissimo a leggere la situazione e impegna il venticinquenne portiere dei Philadelphia Flyers, che si salva con l'istinto.

E la Svizzera si rende subito pericolosa anche in avvio di secondo tempo, dopo un puck malgestito dall'altro Pettersson, Marcus, il difensore, su cui si fionda il solito Moy, la cui conclusione non pone però troppi problemi a Ersson. In generale, l'ottimo lavoro in forechecking degli elvetici mette in difficoltà la squadra di Hallam, che nei primi cinque minuti del periodo centrale si rende minacciosa una sola volta, con Sörensen. La Svizzera, invece, al sesto va nuovamente vicina al raddoppio, grazie all'ottimo lavoro alle assi di fondo da parte di Bertschy, ma Hofmann non riesce a sfruttare l'intelligente tocco in mezzo del friborghese. Gli scandinavi provano a reagire, ma sono sempre gli elvetici i più minacciosi, con l'astuto taglio di Egli per Ambühl, che per poco non trova il bersaglio. Gli svedesi si fanno persino schiacciare nel terzo dai rossocrociati un paio di volte, da un Svizzera che ci prova di nuovo in attacco con due tentativi di Ritzmann prima e Riat poi, ma alla fine il gol lo segnano gli svedesi, in powerplay, al 34'13‘’: in panchina c‘è Moy, per uno sgambetto tutto fuorché evidente, e dell'occasione approfitta Mika Zibanejad, la stella dei New York Rangers, il cui tiro a fil di palo non lascia scampo a Genoni. Ma poco dopo, al trentaseiesimo, arriva un momento ancor più delicato per gli uomini di Fischer, dopo che Riat si becca una penalità di 5’ (senza disciplinare di partita) per una carica alla balaustra, e all'attaccante dei San José Sharks William Eklund bastano quarantuno secondi per approfittarne.

Alla fine, gli elvetici riescono a limitare i danni in quei cinque minuti, subendo un solo gol, ma nelle primissime battute del periodo centrale serve un miracolo di Genoni, che si vede arrivare addosso, tutto solo, Lunderström, dopo un paio di appoggi approssimativi. Sul fronte rossocrociato, invece, l'occasione più ghiotta capita a Moy, che riceve un bellissimo puck da parte di Ambühl, ma Ersson gli chiude la porta in faccia. La partita rimane apertissima e incerta, con la Svezia che a tratti mette davvero tanta pressione, ma gli elvetici riescono comunque ad arrivare nel terzo per restarci, senza però riuscire a creare veri pericoli. E a 2'28‘’ Egli la combina grossa, facendosi buttar fuori per una trattenuta, proprio nel momento in cui gli elvetici avrebbero dovuto mettersi a spingere, rovinando così praticamente i piani di Fischer di giocarsi il tutto per tutto nel finale.

Svizzera - Svezia (1-0 0-2 0-0) 1-2
Reti: 7’54’’ Moy (Loeffel/esp. Steen) 1-0. 34'13‘’ Zibanejad (Wennberg, Carlsson/esp. Moy) 1-1. 36'28‘’ Eklund (Leo Carlsson, Zibanejad/esp. Riat) 1-2.
Svizzera: Genoni; Karrer, Berni; Loeffel, Jung; Fora, Dominik Egli; Wüthrich, Chanton; Moy, Ambühl, Schmid; Bertschy, Jäger, Hofmann; Rohrbach, Senteler, Knak; Ritzmann, Walser, Baechler; Riat.
Svezia: Ersson; Andersson, Marcus Pettersson; Larsson, Edvinsson; Heed, Gabriel Carlsson; Wilander; Steen, Leo Carlsson, Nilsson; Sörensen, Zibanejad, Eklund; André Pettersson, Wennberg, Lundeström; Friberg, Ehn, Bengtsson; Hartmann.
Arbitri: Kaukokari (Fin), Bander (Fin); Altmann, Schlegel
Note: 6'576 spettatori. Penalità: 3 x 2’ + 1 x 5‘ (Riat) contro la Svizzera; 1 x 2’ contro la Svezia. Tiri in porta: 19-29 (5-8, 9-13, 5-8). Svizzera senza Kukan, Marti, Malgin, Andrighetto, Aeschlimann e Glauser. Svizzera senza portiere dal 59'30" al 60’. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Andres Ambühl e Leo Carlsson.