La Svizzera pronta all’esordio contro i cechi, domani pomeriggio, in attesa di notizie dalla California. ‘Kevin è ancora bloccato, non c’è altro da dire’
È una Svizzera zeppa di leader, quella che domani pomeriggio, alle 16.20 precise, farà il debutto sul ghiaccio della Jyske Bank Boxen di Herning, nel duello che sarà la rivincita della finale del Mondiale di un anno fa, a Praga, quando una Nazionale traboccante di talento s’era dovuta arrendere quasi all’ultimo alla Repubblica Ceca per colpa di David Pastrnak, superstar dei Boston Bruins, che con il suo gol a una decina di minuti dal termine spianò ai suoi la strada verso l’oro.
Ma anche se pure quest’anno, come si diceva, la Svizzera è zeppa di leader, almeno per ora manca all’appello il personaggio più atteso, quel Kevin Fiala che l’anno scorso fu uno dei principali protagonisti, dall’alto dei suoi sei gol in sette partite, ciò che fece di lui il secondo miglior realizzatore del torneo alle spalle di Matt Boldy, ventiquattrenne talento dei Minnesota Wild. In effetti, a poche ore dal via del torneo non ci sono novità di alcun tipo sul destino della ventottenne sangallese dei Los Angeles Kings, nonostante martedì fosse trapelata un’indiscrezione riportata dal quotidiano vodese Le Matin, che dava per certo l’arrivo del fuoriclasse formatosi nell’Uzwil, dopo che la franchigia californiana aveva dato il suo nullaosta affinché potesse imbarcarsi su un volo per la Danimarca, e – a quanto sembra – nel frattempo la Federhockey rossocrociata fosse riuscita a risolvere le questioni amministrative, legate in particolare agli astronomici costi assicurativi. In questi tre giorni, tuttavia, la situazione non ha più avuto sviluppi, nemmeno nel giorno che precede il debutto iridato, quando Patrick Fischer ha dovuto allestire la lista dei giocatori iscritti al torneo, e che per il momento – visto le premesse – è soltanto parziale: in quell’elenco ci sarebbero infatti per ora soli 23 elementi, ovvero 3 portieri, 7 difensori e 13 attaccanti). «Kevin è ancora bloccato, per ora non possiamo dire di più» si limita a dire ‘Fischi’ ai giornalisti presenti all’allenamento del giovedì, lasciando sottintendere che Fiala è ancora in California e la sua partecipazione ai Campionati del mondo in Danimarca e Svezia non è ancora assicurata.
Il caso di Kevin Fiala, tuttavia, non è l’unica vicenda curiosa emersa nelle ore che precedono il primissimo test, contro una Repubblica Ceca che avrà indubbiamente un volto ben diverso rispetto a quella battuta domenica a Brno, nell’ultimissima amichevole di preparazione: stamattina, dei quattro rinforzi Nhl fin qui ufficializzati da Fischer – ovvero Nico Hischier, Timo Meier, Jonas Siegenthaler e Janis Moser – ce n’erano solo tre sul ghiaccio, siccome il quarto, il difensore bernese dei Tampa Bay Lightning, era ancora in volo, dopo aver perso l’aereo che avrebbe dovuto portarlo mercoledì a Billund, l’aeroporto più vicino, che dista una quarantina di minuti d’auto da Herning. Stando a quanto riportano i colleghi di Rsi, infatti, il ventiquattrenne biennese si è presentato in ritardo all’aeroporto a causa di un contrattempo capitato al taxi che aveva prenotato, e così l’aereo ha spiccato il volo senza di lui. Moser nel frattempo è comunque atterrato in Danimarca, e pur se probabilmente un po’ intontito dal jetlag dovrebbe essere regolarmente in pista contro i cechi: resta soltanto da capire dove, dopo che nell’allenamento di ieri Siegenthaler ha lavorato a fianco di Dean Kukan, mentre le altre linee erano formate dal nostro Michael Fora e da Christian Marti, da Dominik Egli e Sven Jung e da Andrea Glauser e Tim Berni.
Se la Nazionale si appresta a scendere in pista con un effettivo che conta dodici reduci da Praga 2014, la Repubblica Ceca è riuscita a fare anche meglio, siccome nel suo effettivo sono tredici i giocatori che avevano conquistato l’oro un anno in una O2 Arena pronta a esplodere, mentre domenica scorsa a Brno, nell’ultima amichevole con gli elvetici, Radim Rulik aveva ancora a disposizione tre soli rinforzi Nhl. Anche quest’anno, la vera star della selezione ceca sarà quel David Pastrnak che a Boston guadagna oltre undici milioni di dollari all’anno, e che in stagione è stato il terzo miglior realizzatore di tutta la Lega, con un bottino di 43 reti e 63 assist in 82 partite. «L’anno scorso, noi e i cechi eravamo stati i più aggressivi sui dischi al Mondiale» aggiunge Patrick Fischer, lasciando sottintendere di aver in qualche modo digerito la bruciante sconfitta in una pur storica finale. «Alla fine la Repubblica Ceca aveva meritato di vincere: era la squadra del momento a Praga e lo sarà anche quest’anno, perché è una squadra fortissima, lo sappiamo. Così come sappiamo che domani pomeriggio i dettagli saranno davvero decisivi». Tra l’altro, quest’anno, la Svizzera ha deciso di presentarsi al Mondiale con un po’ d’anticipo rispetto al passato, decisione presa per permettere ai giocatori di acclimatarsi più facilmente. «Direi che va tutto bene – conclude ‘Fischi’ –. Oggi abbiamo curato maggiormente i dettagli e c’era più ritmo, mentre ieri ci eravamo dovuti confrontare con una pista che non conoscevamo e con l’arrivo dei nuovi giocatori, e il tutto è risultato un po’ impreciso. Un anno fa, a Praga, eravamo arrivati sul posto relativamente tardi, per concedere ai giocatori un giorno di riposo in più prima del via, ma stavolta abbiamo voluto fare diversamente per dare un po’ più di tempo ai nuovi arrivi di integrarsi, sapendo che dobbiamo essere subito pronti visto che al debutto ci toccano i cechi, e spero serva».
Se la Svizzera a Herning avrà indubbiamente il suo bel daffare, in un girone B in cui spiccano soprattutto i nomi della citata Cechia e degli Stati Uniti, l’impressione è che il gruppo più difficile sarà quello di Stoccolma, dove la Svezia cercherà di tornare a trionfare sfruttando l’opportunità di giocare in casa, mettendo fine a un digiuno che dura dal 2018, quando le Tre Corone conquistarono l’oro proprio ai danni della Svizzera. Stavolta, Sam Hallam potrà contare su diciotto rinforzi Nhl (almeno), anche se i nomi più altisonanti di tutti sono quelli di un Canada che nell’occasione pare essere stellare sul serio: si va da un Sidney Crosby che non necessita certo di presentazioni, e che torna a giocare un Mondiale dieci anni dopo l’ultima volta, alla star dei Colorado Avalanche Nathan MacKinnon fino al veterano (e futuro pensionato) Marc-André Fleury tra i pali, per non citare che i nomi più altisonanti di una selezione dalla Foglia d’acero che punta decisa a portare a ventinove il numero di titoli iridati, in una graduatoria al cui secondo posto ci sono i russi (fermi a quota 27) e al terzo i cechi (13). C.S./ATS