A pochi giorni dall’inizio di una stagione carica di novità, chiacchierata tutto tondo con l’allenatore delle biancoblù Benjamin Rogger
Non chiamatele più Girls. No, perché ora sono maturate. E a partire dalla stagione 2025/26, che scatterà ufficialmente il 13 settembre sul ghiaccio del Langhenthal, le pupille di Benjamin Rogger si chiameranno semplicemente (e ufficialmente) Ambrì Piotta. È questa una delle grandi novità che si porta appresso il quarto anno di militanza delle biancoblù nel massimo campionato di disco su ghiaccio coniugato al femminile, la PostFinance Women’s League. «Per noi questo è un passo importante – ci racconta l’allenatore delle... ex Girls Benjamin Rogger –. Un passo che ci porta in tutto a far parte della grande famiglia biancoblù».
Il cambio di nome, a ogni buon conto, non è l’unica novità che caratterizzerà la stagione entrante delle leventinesi. Anche sul piano tecnico si segnalano diversi importanti mutamenti. «Rispetto alla passata stagione, quest’anno potremo contare su un roster più profondo: a fronte di pochissime partenze, abbiamo accolto in squadra diversi volti nuovi provenienti da oltre San Gottardo – prosegue il tecnico 38enne –. Innesti anche di qualità, se si considera che diverse delle ultime arrivate gravitavano già nell’orbita delle selezioni nazionali giovanili. E con loro, al gruppo si è aggregata pure Lena-Marie Lutz, attaccante classe 2001 che porta in dote 161 partite nel massimo campionato e soprattutto 76 presenze con la Nazionale maggiore, con cui ha disputato tre Mondiali e un’Olimpiade. Tutte giocatrici talentuose e, soprattutto le più giovani, che hanno scelto di vestire la maglia biancoblù perché credono nella bontà del nostro progetto e vedono nella nostra società le premesse ideali per la loro crescita sportiva, e questo non può che farci piacere».
Accanto alle novità, per quel che concerne i petali che compongono la rosa 2025/26 a disposizione di coach Benjamin Rogger, ecco allora le conferme, in particolare al capitolo straniere: «Qui abbiamo scelto di puntare sulla continuità, anche perché il quartetto di straniere con cui avevamo finito lo scorso campionato ci aveva permesso di arrivare fino alle semifinali, giocandocela quasi alla pari con il Berna. Quindi anche quest’anno le nostre giocatrici d’importazione, tutte attaccanti, saranno la finlandese Jenna Kaila, la svedese Fanny Rask (entrambe alla loro terza stagione in biancoblù), la finlandese Julia Liikala (seconda stagione) e la ceca Michaela Pejzlova (che la passata stagione, la sua prima con le leventinesi, era stata la miglior realizzatrice della squadra con 25 reti e altrettanti assist in 29 partite)». E una conferma di peso, stavolta però ‘nostrana’ è senza dubbio quella di Nicole Bullo, che a 38 anni si appresta a vivere un’altra stagione da protagonista e da... colonna portante della difesa biancoblù.
Come sta andando la marcia di avvicinamento alla nuova stagione? «La squadra è reduce da un mese di agosto piuttosto intenso, trascorso per gran parte sul ghiaccio. In queste settimane il carico di lavoro aumenta, affinché il gruppo possa fare quel fondo di condizione fisica necessario per presentarsi all’ingaggio d’apertura della nuova stagione in condizioni ottimali. Ma ha risposto bene alle sollecitazioni, cosa che ci porta a essere fiduciosi per il campionato quasi alle porte».
Una marcia di avvicinamento, e qui veniamo a un’altra grande novità della stagione entrante, servita però anche per preparare i cambiamenti nel regolamento per il massimo campionato femminile, e in particolare la liceità dei contrasti fisici estesa anche alle partite di regular season e non più limitata alla finale dei playoff: «Un cambiamento per certi versi epocale per il nostro campionato. Sicuramente vedremo un hockey di un altro tipo rispetto alla passata stagione, a cui le giocatrici dovranno abituarsi. Mai come quest’anno la pausa estiva è servita un po’ a tutte le squadre per adattarsi al nuovo sistema. Personalmente guardo a questa novità con interesse: mi aspetto partite più fisiche; ne dovrebbe guadagnare anche l’intensità di gioco. E mi sembra che questo cambiamento lo stiano vivendo in modo positivo anche le mie ragazze, almeno a giudicare da come hanno cercato di metterlo in pratica nelle amichevoli di preparazione. Sarà anche interessante vedere come queste innovazioni saranno gestite dagli arbitri, chiamati a fare luce in aree che con i regolamenti in vigore fino al termine della passata stagione presentavano diverse zone grigie. Proprio per questo nelle scorse settimane abbiamo avuto dei meeting orientativi per capire cosa sarà tollerato e cosa invece no: a livello concettuale tutti dovrebbero essere in chiaro, ma poi, si sa, l’hockey è uno sport veloce e imprevedibile, dove le decisioni devono essere prese in frazioni di secondo...».
Pensando al roster biancoblù, e in particolare al fisico delle giocatrici agli ordini di Rogger, sarà più una novità che porterà benefici o ci si dovrà rimboccare le maniche per compensare un certo gap rispetto alle avversarie? «È un’ottima domanda, a cui francamente ora come ora, pur essendocela già posta diverse volte in seno allo staff tecnico, non abbiamo una risposta. Ce lo diranno le prime partite ufficiali. In squadra abbiamo degli elementi che vantano già una certa esperienza a livello internazionale, ragion per cui bene o male con questa regola sono già state confrontate, e per loro sarà sicuramente più facile adattarsi e trarne vantaggio. Bisognerà dunque vedere quanto impiegheranno le più giovani ad adattarsi. O anche quelle giocatrici che per anni sono state abituate a giocare senza contatto fisico».
Parliamo delle avversarie: cosa aspettarsi dalla concorrenza? «Sulla carta, Zugo e Berna, ossia le due finaliste dello scorso campionato, dovrebbero poter contare su una panchina più profonda e con un tasso tecnico migliore rispetto alle altre. Noi dovremmo far parte di quel pacchetto di quattro squadre immediatamente a ridosso delle potenziali prime due della classe, assieme a Zurigo, Davos e Friborgo. Ma, ancora una volta, il campionato si annuncia assai livellato, anche perché dietro Neuchâtel e soprattutto Langenthal si sono ben mossi in queste settimane».