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Lara Gut, l’imprenditrice. ‘Un’opportunità per apprendere’

Oggi volerà a Wimbledon per le semifinali maschili, poi sabato il trasloco a Londra. ‘Ammiro Belinda, io non ce l’avrei mai fatta’

In versione donna d’affari
(Keystone)
10 luglio 2025
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Un elegante tailleur, i tacchi alti: le apparenze non mentono, stavolta almeno, per una Lara Gut che a Zurigo si presenta alla stampa nei panni dell’imprenditrice, nella sede dell’azienda Ka-Ex che produce integratori alimentari, e in cui la campionessa ticinese fa il suo ingresso in qualità non solo di investitore, ma pure di membro del Consiglio d’amministrazione. «Questa per me è un’opportunità di imparare cosa potrò portare con me dalla mia esperienza sportiva, anche perché nel corso di una carriera ci si rende sempre più conto di quanto lo sport ci insegni, e come potrò sviluppare le mie conoscenze a un nuovo livello», racconta la sciatrice di Comano. Che però, fin quando non appenderà definitivamente gli sci al chiodo, dopo le Olimpiadi di Milano-Cortina, era e rimane una delle maggiori protagoniste del Circo bianco. «Durante la preparazione estiva non mi sento per nulla differente rispetto a prima» spiega, aggiungendo di essere un po’ dispiaciuta del fatto che si sia fatto tanto rumore riguardo al suo futuro ritiro. «Forse, magari anche un po’ stupidamente, ne ho parlato un po’ troppo».

Di sicuro, dopo essere diventata due volte campionessa del mondo, trionfando due volte in Cdm e vincendo anche un titolo olimpico, in superG, agli ultimi Giochi, Lara sportivamente non ha ormai più nulla da dimostrare. «Cosa spero di ottenere in quest’ultima stagione? Spero di essere in salute dalla prima all’ultima gara, tagliando il traguardo il più velocemente possibile – dice, ridendo –. Il piano è quello, e rimarrà tale sino alla fine».

Tuttavia, per la ticinese è importante naturalmente anche avere un piano per il post carriera, e almeno inizialmente il suo futuro sarà a Londra, dove suo marito Valon Behrami è diventato l’assistente del direttore sportivo del club calcistico del Watford. «Potrebbe sembrare qualcosa di eccezionale, ma in verità da quando siamo assieme abbiamo già traslocato sei o sette volte – aggiunge –. Casa, per me, non è un posto specifico, significa soltanto essere dove si trova la mia famiglia. Da quando avevo sedici anni ho girato il mondo, trascorrendo ogni weekend in un posto diverso, e grazie allo sci sono stata anche in Canada, Nuova Zelanda e Argentina. Invece, prima d’ora non avevo mai vissuto in Inghilterra, anche se non abbiamo ancora deciso dove saremo fra un paio d’anni». L’unica certezza è che Lara e Valon domani assisteremo alle semifinali maschili del torneo di Wimbledon. «Sabato invece non possiamo perché traslocheremo – aggiunge con un sorriso –. Trovo davvero affascinante ciò che ha fatto Belinda (Bencic, ndr). Io non sarei mai riuscita a tornare a simili livelli dopo una maternità: ciò dimostra tutta la sua forza come madre e come tennista».