Rabadan quest’anno ha posto fine alla collaborazione. Nessun altro organizzatore ritiene necessario il servizio di riaccompagnamento a domicilio
Alzi la mano chi, pur avendo bevuto a un evento o una festa, non si è mai messo al volante per tornare a casa. L’associazione Nez Rouge, attiva in Svizzera e in Ticino sin dal 1990, nasce proprio per evitare che si corrano inutili rischi: i suoi volontari riaccompagnano al domicilio le persone che ne fanno richiesta e utilizzando le loro stesse vetture. Un viaggio in piena sicurezza fatto senza costi imposti (mance bene accette). In questo ambito e in questo periodo è impossibile non pensare ai carnevali e in particolar modo al Rabadan di Bellinzona. Infatti prima della pandemia «eravamo piuttosto attivi durante le cinque/sei settimane di bagordi in maschera e facevamo dai 50 ai 200 interventi», ricorda Stefano Heubi, da due anni copresidente di Nez Rouge Ticino. Perciò si dice deluso della decisione presa quest’anno dal comitato Rabadan d’interrompere la collaborazione. Che aveva ripreso nel 2024 dopo la pausa pandemica del 2021 e ’22. Nicolò Parente, responsabile media della Società Rabadan, spiega dal canto suo che «la collaborazione con Nez Rouge, basata sul pagamento da parte nostra dell’ingaggio pari a 1’200 franchi l’ultimo anno, è stata ottima». Durante l’edizione 2024 «ha effettuato un totale di tre-cinque interventi». Un numero piccolo rispetto all’afflusso di 140’000 persone in sette giornate e serate. «In parallelo – riprende Parente – l’offerta del trasporto pubblico da e verso tutte le regioni del cantone è stata negli anni sviluppata e potenziata con importanti sacrifici, pure dal punto di vista finanziario, includendo ad esempio anche i trasporti nel costo del biglietto». Un’evoluzione «molto apprezzata dai frequentatori del Rabadan che nel 2024 ha portato 40’000 di essi a scegliere di fare rientro a casa con i mezzi pubblici predisposti in collaborazione con Tilo e Autopostale».
Dal canto suo il copresidente di Nez Rouge mastica amaro e sulle cifre si trova in disaccordo: «Trovo davvero peccato che a Bellinzona non abbiano voluto il nostro sostegno per questa edizione. Stando alle nostre cifre, nel 2024 abbiamo effettuato 17 interventi accompagnando a casa trenta persone. Un numero comunque significativo di utenti che ha preferito la sicurezza al rischio. Sicurezza per noi prioritaria, lo dimostra bene il numero di volontari coinvolti. I trasporti pubblici non sono una garanzia sufficiente, molte persone sceglieranno comunque di recarsi al carnevale in auto». Ma il Rabadan non è l’unico ad aver rinunciato a collaborare con Nez Rouge. «Ci siamo messi a disposizione e abbiamo contattato telefonicamente o tramite posta elettronica quasi tutti i carnevali ticinesi. Ma nessuno, tranne un unico caso, si è mostrato interessato alla nostra offerta», evidenzia Heubi. «Probabilmente sarà una questione di costi. Eppure noi chiediamo cifre modiche in proporzione a quello che viene investito nella sicurezza del Rabadan», ossia circa 330’000 franchi. Heubi sottolinea inoltre di aver puntato molto sulla promozione del servizio in radio e tv. Motivo per cui è molto deluso dei risultati: «Speravo in un coinvolgimento maggiore». Se i carnevali non contattano l’associazione, per contro capita che siano gli stessi potenziali utenti a chiedere, a volte anche preventivamente, se il servizio sarà a disposizione: «Questo dimostra che una copertura servirebbe, ma noi non possiamo imporci. E abbiamo comunque bisogno di un accordo finanziario con ogni singolo carnevale per rimborsare la benzina ai volontari».
Nez Rouge non fa breccia nemmeno negli altri due principali carnevali della regione. «Non ci siamo mai veramente posti la questione», premette il presidente di Biasca Matteo Guidotti: «Penso si tratti di una questione economica». Dal canto suo Simone Giudicetti, per Roveredo, spiega che non vi è mai stata una collaborazione «perché manca la logistica da mettere a disposizione, ad esempio in termini di posteggi e/o di una sala dove stare». Un’eccezione Giornico. «È la prima volta e questo coincide con la nomina del nuovo comitato», rileva Petra Bontacchio: «Abbiamo chiesto la loro assistenza per la serata principale di mercoledì 5 marzo. Ci sembra doveroso come organizzatori garantire un’opportunità in più nell’ottica della sicurezza sulle strade, visto anche che il trasporto pubblico non copre le ore piccole, specialmente qui in valle». Infatti, in settimana da Giornico gli ultimi bus verso nord e sud partono attorno alla mezzanotte e i primi al mattino passano verso le 6. «La festa durerà fino alle 3-4 e visto il tipo di musica offerta, fra contemporanea, ballo liscio e anni 70, 80 e 90, ci aspettiamo un’affluenza significativa di persone di tutte le età». La cifra pattuita con Nez Rouge non è esorbitante e si aggira sui 200-250 franchi. «Un prezzo irrisorio per il servizio offertoci. Decisamente meglio averlo che non averlo». Nez Rouge, aggiunge Petra Bontacchio, «è noto ed è utile in molte circostanze. Ho conoscenti che ne hanno usufruito e si sono trovati bene anche perché i volontari sono sempre stati molto cordiali».
A dimostrazione dell’utilità di Nez Rouge – sfruttato soprattutto nel periodo che precede Natale e fino a Capodanno – parlano anche i numeri: nel dicembre 2024, e con un picco a San Silvestro, gli accompagnati sono stati 146 in Ticino. Con 55 equipaggi formati sempre di due/tre persone, 109 volontari hanno percorso in tutto 4’276 chilometri. Fra i clienti abituali spiccano grandi datori di lavoro come ad esempio le banche. Il successo è dovuto anche al fatto che l’associazione mantello nazionale finanzia le attività nei vari cantoni proprio durante il periodo ‘più caldo’ di fine anno. Cosa che per contro non si ripete in occasione dei carnevali, in sé limitati alle città di Lucerna, Basilea e al Ticino. «Perciò – spiega Heubi – dobbiamo attivarci da soli come Nez Rouge. E quando il finanziamento è presente, alla fine lo è anche la domanda».